Politica agraria del Partito Socialista di Fabio Fabbri La polemica svoltasi recentemente in seno alla Commissione agraria clel Partito Socialista, e risoltasi in un violento scontro tra la corrente che fa capo all'On. Riccardo Lombardi e il gruppo detto degli ex-Morandiani, ha richiamato l'attenzione degli osservatori politici e della stampa sull'atteggiamento del PSI in materia di politica agraria. Molti si sono limitati a rilevare in questo ·episodio una nuova riconferma del profondo dissidio che divide gli « autonomisti )) dai « carristi )). Altri hanno lamentato ancora una volta la degenerazione burocratica degli organi di partito, che, da strumenti tecnici di studio e di ricerca, si trasformano in mezzi di pressione di carattere esclusivamente politico. La verità, però, consiste anche nel fatto che da vario tempo alcuni qualificati esponenti socialisti dedicano alla politica agraria inchieste e studi di vario genere. È noto come in questo settore le idee e le proposte dei leaders di partito sono di solito vaghe ed imprecise mentre per affrontare con precisione e competenza una discussione di politica agraria occorrono una preparazione specializzata ed una documentazione circa dati statistici ed agronomici. Di fronte alla complessità e alla difficoltà della questione, è abbastanza agevole, perciò, per un gruppo di studiosi, determinare o influenZd~ele scelte del Partito. Infatti, le opere dei maggiori esperti di economia agraria molto spesso rimangono sul piano puramente tecnico e scientifico; e raramente le loro proposte si inseriscono in una visione politica generale e si traducono in suggerimenti di provvedit?enti legislativi. Una èli'te, alla c1uale pure faccia difetto la facoltà di mantenere lo sforzo critico al di [21] iblioteca Gino Bianco
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