Mollet disse anche ai suoi deputati, prima di prendere l'ultima decisione: « Badate, il paese non reagisce, non ha riflessi». La lotta, anche se iniziata, si sarebbe risolta a svantaggio della democrazia perchè dei comunisti non si poteva essere sicuri, le masse difficilmente avrebbero risposto e, soprattutto, percliè non c'era, e non si trovò in quei giorni, un ideale, una ragione da offrire al paese perchè resistesse. De Gaulle, in quel momento, non rappresentava ciò che è oggi, cioè il Capo di una Repubblica che si annuncia autoritaria. Chiedeva iLpotere soltanto per sei mesi, e aveva dato tutte le garanzie. Non si poteva domandare ad un paese stanco e sfiduciato, tormentato da un endemico qualunquismo antiparlamentarista e abituato ad ironizzare sui governi-fantasmi, sulle «debolezze>> che l'avevano diretto, di dimenticare tutto ciò e di battersi per evitare un governo <<forte» di sei mesi. Forse, le reazioni sarebbero state più pronte e soprattutto diverse se l'opinione avesse saputo fin dall'inizio cosa intendeva far.e de Gaulle e cosa non sarebbe stato mai capace di fare. Ma i francesi erano posti dinanzi ad un uomo che si sapeva educato alla rude schiettezza della vita militare e che affermava essere egli troppo vecchio per potersi improvvisare dittatore; ad un uomo che era stato protagonista di quella cui tutti an1avano pensare come ad una leggendaria riscossa, e che a coloro che l'accusavano di voler travolgere il regime repubblicano poteva replicare vittoriosamente essere stato egli il capo di coloro che quel regime avevano restaurato. Contro un tale uomo i francesi erano disarmati. · [20] BibliotecaGino Bianco
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