evitare che, una volta impegnatisi nel sostegno, i gruppi parlamenta 1 ri si trovassero, in caso di una prova di forza decisiva, •Costrettia continuare a sostenere l' << alsaziano di ferro ». . Il mattino del 13 maggio fu lo stesso MRP 1chesuggerì a Pflimlin di non tentare la ,prova e di rinunciare: Mollet era dello stesso avviso; la destra era incerta tra il negare in anticipo qualsiasi speranza al Pr,esidente designato e il lasciarlo << abbrustolire alla tribuna», come du detto. Comunque, Pflimlin fece sapere che non rinunciava a presentarsi dinanzi alla Camera. IL piano predisposto ad Algeri fu attuato, e alle 15 cominciarono le manifestazioni. Tutti sapevano che esse dovevano risolversi nell'assalto al governatorato: i -corris,pondenti più attenti dei giornali stranieri lo avevano già segnalato ai propri lettori. Mentre Pflimlin pronunciava il proprio discorso, che risuLtò molto meno sicuro di quello che si attendeva ma che in ogni caso non era fatto per calmare gli animi, i manifestanti di Algeri, _conla •com1 plicità dell'esercito, prendevano possesso della città. Le prime notizie giunsero a Parigi, sul1a telescriv·ente della Camera, alle 17: •c'era interruzione di seduta e i deputati, avvertiti, non dettero peso alla ,cosa. Le' notizie via via si aggravavano, ma i deputati 1continuavano ad ostentare una gran calma e suggerivano di considerare gli avvenimenti come uno sfogo ,passionale di animi . eccitati che l'esercito, fingendo l'adesione, si sforzava di contenere e di controllare. Ma quando alle 21 riprese la seduta gli avvenimenti apparivano già in tutta la Lorogravità. Pure i deputati impedirono a Pflrmlin di parlarne appellandosi all'ordine del giorno: essi non volevano che alla rivolta, che non era ancora tale, venisse dato peso e contavano soltanto sulla resa di Pflim1in. L'allarme vero si ebbe, tra i deputati, quando ,giunse la notizia che Massu aveva sopravanzato Salan. Si vide allora nelle file di destra dit- . fondersi lo stupore e lo sgomento. Pflimlin credette giu·nto il momento per passare al contrattacco e, conquistata quasi di forza la tribuna, disse le parole famose: « Siamo sull'orlo della gu1 erra civile>>,e, tra lo stupore generale, chiamò le cose col loro nome affermando che i generali di Algeri si erano ribellati. La rivolta cominciò allora: ma, in realtà, era PElimlin che si ribeLlava al potere dei generali alleati alla destra. I Quale fu la reazione di Mollet? Fu identica a quella della destra: [15] Biblioteca Gino Bianco
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