Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

Tutto ciò che narra de Serigny a proposito dei giorni che precedettero iL 13 maggio, i suoi colloqui con Lacoste, i suoi contatti con Soustelle, ecc., è indubbiamente importante; ma non è stato determinante nella crisi. Durante lo svolgin1ento di questa il ruolo p1 iù importante doveva essere quello del segretario generale della SFIO~ di Guy Mollet. Quan,do fu chiaro che FflimLin si sarebbe pres.entato all'Assemblea per l'investitura, ad Algeri si decise, come narra lo stesso de Serigny, di imp·edire .che egli avesse ii voto favorevole. Si pensava, in realtà, che fallito il tentativo Pflimlin, e realizzate fulmineamente alcune operazioni di spostamenti di reparti militari, la ,classe politica dirigente si sarebbe rassegnata a un governo di coalizione, detto di « unione nazionale >> che operasse il reinserimento nel gioco dei Bidault e dei SousteLle. In principio, • era tutto qui. E, h1:tto som~ato, anche se, sul terreno dei principi, la democrazia risultava egualmente colpita a morte, perchè sarebbe stato imposto, con la minaccia della violenza, un certo governo che l'Assemblea doveva aocettare malgré soi, non c'era ne1la manovra, almeno agli occhi di coloro che la concepivano, niente di veramente straordinario. Le ·masse di Algeri e , l'esercito avevano imp·osto a Mollet decisioni 1che egli spontaneamente, qruand'era al potere, non avreb,be mai preso. La classe politica dirigente era abituata ai colpi di testa dell'esercito, e vi era da tempo rassegnata. Gli uomini di Algeri .credettero, dunque, il, 13 maggio, mentre Pflimlin pront1nciava il proprio discorso di investitura, di effettuare un'operazione un po' più clamorosa delle precedenti, ma sostanzialmente non diversa da tante ,altre. Il grande spiegamento di com1 plotti, ,di -contatti, di attività clan- .destine dello stesso Ministro della Difesa del governo Gail1 lard, si giustificava soltanto nella misura in cui si sapeva e si sentiva che Pflimlin, che nei precedenti governi era stato il solo a resistere ad ·ogni 1ntimazione dei miìitari, non avrebbe ceduto facilmente. E se l'esercito osò varcare i Limiti che pure aveva fino allora osservato, fu soprattutto perchè era sicuro che l'Assemblea, intimidita, non avreb,be dato la fiducia a Pflimlin e perchè sapeva che quest'ultimo aveva accettato l'incarico .offertogli da Coty a condizione di poter .procedere ad una vasta epurazione nell'esercito (si par1ava di almeno venti generali da destituire). Si sentiva che l'uomo di Stato intendeva sconvolgere un sistema in atto da oltre dieci anni .e si voleva [14] Bibl.ioteca Gino Bianco

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