Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

Tung. Erano preparativi di cui ,molti erano al corrente: i giornaJi del centro-sinistra e dell'estrema sinistra li denunciavano ogni giorno; gli am- . basciatori, compreso l'italiano Quaroni, erano in grado di informare i loro governi ,che l' eser,cito si preparava per un colpo di forza e sapevano che la caduta del governo Gaillard avrebbe fatto scoccare per i militari « l'ora X». Nient'altro che questo significava la caduta di Gaillard. La destra, pertanto, non ha fatto che inserirsi nel movimento nella speranza di profittarne, o, piuttosto, e molti testi e molti fatti possono dimostrar lo, per la paura di trovarsi isolata tra l'esercito e le forze veramente democratiche. Per sua esplicita ammissione queste considerazioni spinsero Pinay verso le posizioni cl.egli oltranzisti. Quando Gaillard ,cadde, e cadde su un pretesto della destra che era stata la prima ad invocare i << buoni uffici » e li condannava proprio nel momento in cui stavano per portare a risultati positivi, fu detto giustamente che la crisi era stata voluta « con disperazione>>. Gaillard non meritava un destino migliore; ma non c'erano in quel momento obiettive ragioni per rovesciarlo: la sua caduta fu voluta dall'esercito. E, con molta diffidenza, i militari co11sentironoa che il governo Gaillard fosse sostituito da un governo ultranazionalista ,capeggiato da Bidau1t: era il prezzo che la destra chiedeva per la crisi che aveva •provocato. Essa 1 pensava di assicurarsi tutti i vantaggi e di evitare tutti i pericoli, s'illudeva che la minaccia de11'esercito costringesse i democristiani e i socialisti a sostenere l'esperimento Bidault; pensava di poter governare in minoranza col sostegno dell'eser.cito. Non pensava neppure lontana-mente che il gioco avrebbe potuto risolversi a favore di de Gaulle, del quale aveva ragione di temere le tendenze liberali nella politica coloniale e la demagogia· sociale nella politica economica. Dal canto suo l'esercito pensava ancor meno a de Gaulle, che appariva ad esso come un politicante responsabile della forza del comunismo e tendenzialmente portato a sacrifiteare il prestigio dei militari ·per la vanità del « moi, de Gaulle>>. Nessuno aveva idee perfettamente èhiare. E forse la sola testa lucida e. fredda, in quei giorni, era quella di Soustelle, il quale abilmente fece da intermediario tra Parigi e Algeri, tr~ la destra e l'esercito, e mobilitò gli uomini del servizio di controspionaggio, ch'egli dirigeva durante la guer- . ra e che erano stati mantenuti ai posti chiave dell1'organizzazione statale. · '[11] Biblioteca Gino Bianco

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