Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

interessato, specialmente dopo il conferimento del premi~ Nobel. Fra le colpevoli esitazioni del mondo politico francese, fra i révirements di uomini come Mauriac, che ieri si levarono contro la t~rtura ed oggi inneggiano alla soluzione De Gaulle, fra la pietà a senso unico di Sartre e l'astratto moralismo cupamente drammatico di Mendès-France, Camus ha tenuto ferma la sua linea di uomo che crede ancora nei valori dello spirito e della ragione. << Uomo del popolo », scrisse di 1 ui Salvador De Madariaga, « dei sobborghi dell'Europa, di quel1' Algeria di cui porta la tensione nel sangue e il dram~a nello sguardo, Albert Camus si è formato nella sventura: quella della Francia occupata, delle colonie senza pace, delle classi in lutto perpetuo, avvelenate dalla politica. Come potrebbe essere ottimista? Camus non è un engagé; egli si dona, è preso negli ingranaggi dei suoi argomenti, è impegnato per quello che la vita ha di umano sotto gli argomenti». Venuto dalla sinistra, Camus ha presto compreso gli equivoci di una politica che avrebbe portato l'Occidente c1l fallimento e alla resa (alla << kadarizzazione >> come scrive con felice espressione), ma è tuttavia ben lontano dalla politica di conservazione che ha portato la Francia alla crisi della quarta repubblica. G1ovANNI Russo: L'Italia dei poveri .. Longanesi, Milano, 1958. Il giornalismo in Italia, inteso come informazione seria e coraggiosa e non con1e Da questa sua equidistanza, che gli permette di condannare coloro che non sentono la necessità di ampie riforme sociali in Algeria e nello stesso tempo i capi arabi del FLN, gli ultras come i colonnelli nasseriani, nasce la fermezza morale di chi sa di essere nel vero. Queste cronache algerine sono un esempio di impegno politico, di fede nella libertà, di quella speranza nell'uomo che è propria di tanta intelligenza francese. Finora gli avvenimenti hanno confermato puntualmente tutte le sue previsio- . ni ( << la Francia arriva in Algeria sempre con venti anni di ritardo >> egli ha scritto ricordando il progetto Blum-Viollette del 1936), hanno dato ragione al suo timore di un asse Cairo-Mosca-Madrid, hanno ribadito i suoi sospetti nei riguardi del panarabismo filosovietico. C'è solo da auspicare per il bene dell'Europa che possa avverarsi anche quell'accordo finale e quel trionfo della Francia << nella giustizia e nel rispetto di tutte le libertà » che sono oggi nelle mani di pochi. L'ombra di De Gaulle - mai menzionato nel libro di Camus - si proietta su quella mezza pagina di prefazione in cui si parla di una Francia << appoggiata senza condizioni su tutte le libertà». È un'ombra che potrebbe anche dileguarsi come potrebbe farsi sempre più cupa e minacciosa. E Camus lo sa; ma non dispera. ALBERTO SENSINI superficiale e, al fondo, cinico esercizio di << stile » e di << colore » non ha molti rappresentanti: il giornalista medio it.aliano è variamente esperto in fatto di staccate ed eleganti e vuote osservazioni psicolo- [126] Biblioteca Gino Bianco

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