zazione del paese, di fornire un diretto contributo allo sviluppo atomico». · Si può dire, in fondo, che non sia solo la grande attualità dell'opera la ragione del suo interesse, ma che questo consista CHARLES HowARD MELLWAIN: Costz·tuzionalismo antico e moderno, Neri Pozza, Venezia, 1956. Sebbene nella presentazione di questa collana di studi politici Neri Pozza abbia voluto confessare di non avere una << pronta e sicura percezione delle necessità e • dell'avvenire culturale del paese», è fin troppo chiaro - e di ciò bisogna anzitutto rendergli merito - che egli scegliendo ad inaugurarla il libro di Charles Howard Mellwain, ed affidandone le cure del1' edizione a Vittorio De Caprariis, ha voluto precisare a limz·ne quale vuoto di cultura e d'informazione dell'editoria italiana intendesse riempire con questa nuova lodevole iniziativa. E quando l'A., uno dei più grandi storici delle dottrine politiche nel momento attuale, dopo aver detto che « il mondo oggi trema in bilico tra le ordinate procedure del diritto e i sistemi fondati sulla forza » e che dovendo << scegliere fra questi » razionalmente << è necessario percorrere la storia del nostro costituzionalismo», precisa che le sue personali convinzioni lo portano irresistibilmente dalla parte del diritto, contro la forza, è difficile non scorgere in questa professione di fede io appassionato convincimento dello stesso editore, e quindi la .chiara e ferma intonei concreti elementi di giudizio offertici sullo sforzo realizzato in Gran Bretagna, e sulle possibilità effettive che la nuova industria ha di sorgere e di svilupparsi negli altri paesi. BRUNO lsABELLA nazione democratica di questa nuova collana di studi politici. Il volume, frutto di alcune lezioni universitarie, si apre con l'analisi di alcune moderne definizioni del costituzionalismo. L' A. prende le mosse per la sua rapidissima, ma efficace sintesi storica, dalla concezione antica della costituzione esaminandola alla luce delle filosofie greche, in particolare platonica ed aristotelica. Chiarisce come l'antica politeia (termine corrispondente a quello attuale di costituzione) includeva l'intera vita dello Stato, nè conosceva rimedio alcuno contro gli atti incostituzionali, se non la effettiva rivoluzione; rivoluzione, peraltro, che non poteva esaurirsi in una mera modifica della « legge pubblica », ma involgeva tutte le istituzioni dello Stato, addirittura tutto il sistema di vita. Di qui, ed è spiegazione acuta, il disfavore con cui i Greci hanno sempre guardato i movimenti rivoluzionari, il loro palese inclinare verso la conservazione sociale. Con la costituzione di Roma Repubblicana nasce già la moderna visione costituzionalistica. Già Carlyle aveva notato che << non v'è alcun mutamento nella teoria politica così stupefacente nella sua completezza, come quello che separa la teoria di Aristotele dalle successive filosofie di Cicerone e di Seneca... ·» sicchè [121] Biblioteca Gino Bianco ·
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