• sviluppo alla produzione di energia elettrica. Attualmente gli impianti atomici esistenti in Gran Bretagna, numerosi sono in via di ultimazione o in costruzione, formano un efficientissimo complesso per la ricerca e le applicazioni industriali. Esso si estende dagli stabilimenti e laboratori di Harwell, dove è stato costruito nel 1947 il primo reattore e dove poi ne furono sperimentati numerosi altri (BEPO, DIDO, ZEPHIR, DIMPLE, PLUTO 1, ZEUS, ZETR e LIDO) di vario . tipo e per vari scopi (ricerche sulla radia- .zioni, specie neutroni, permettendo così lo studio e la soluzione dei problemi fisici mediante Bussi di neutroni di elevata intensità; per le ricerche sui materiali; per la produzione di radioisotopi; ecc.), agli impianti per la produzione di plutonio di Windscale; dai quattro reattori di Calder Hall, che son di vario tipo ma tutti << di potenza », a quelli di Chapel Cross; agli impianti militari di Aldermaston ed infine all'impianto « breeder » di Dounreay in via di ultimazione. Ma quel che di estremamente positivo ha fatto il nuovo Ente sono stati gli sforzi per far partecipare l'industria privata alla tecnologia atomica, da cui essa era stata ·finora tenuta lontana. Già quattro gruppi (la Associateci Electrical Industries, la English Electric, la Generai Electric Company e la N.P.P.C.) di aziende private hanno avuto commissionato impianti, ed i loro tecnici sono stati addestrati ad Harwell su invito della Authority. La prima competizione fra i quattro gruppi industriali si ebbe allorché il Governo lanciò il primo << Programma per l'Energia Nucleare », e, fedele al << gentlemen' s agreement », il Governo britannico affidò ad ognuna delle quattro Imprese la costruzione di una centrale.. Sorsero in seguito altri concorrenti ed avvenne anche che ' le grandi aziende elettriche e meccaniche compresero la necessità di apprendere le nuove tecniche atomiche per non rimanere indietro rispetto alle industrie concorrenti; e tutto questo ha posto le premesse per il sorgere di nuovi mercati per materiali finora poco ricercati (il che porterà un enorme incremento delle attività delle società minerarie) e lo sviluppo di un grande numero di aziende, piccole e grandi, coinvolte nei numerosissimi problemi che presenta la nuova industria. E proprio in questo sta l'interesse del libro, nel fornirci un primo approssimativo bilancio delle realizzazioni nel campo della industria atomica, esaminandone i riflessi futuri sulle altre industrie ad essa legate, e sulle sue prossime possibilità di svolgimento; l'A. ha così messo in evidenza l'entità del fenomeno, ne ha seguito le prime fasi di sviluppo ed ha poi proiettato in una visione generale del processo economico i problemi della nuova industria. Nei primi capitoli si accenna, molto sommariamente, ai problemi della ricerca delle materie prime, ai processi di arric. chimento dei materiali di uranio, ed infine alle difficoltà presentatesi nelle realizzazioni tecniche della ingegneria nucleare. Trattando il problema degli investimenti e limitandosi a considerare il solo complesso di impianti indispensabili (compreso quello di diffusione) per una centrale elettronucleare, e cioè quello che si può chiamare il nucleo dell'industria atomica nei primi stadi di sviluppo, l'A. - ripor- [116] Biblioteca Gino Bianco
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