l'idea di una triplice comunità, economica, culturale e territoriale, trova i presupposti di una sua effettiva realizzazione. Programmi codesti che non possono non far riflettere chi veda in ogni società intermedia, spontaneamente costituita e retta democraticamente, il più valido trait d' union tra l'individuo, gli interessi e le aspirazioni dell'individuo e lo Stato (9 ). E non che i gruppi sociali debbano considerarsi come mezzi; ché, in realtà, altro non· deve proporsi uno Stato moderno se non una completa integrazione con l'individuo, e proprio al fine di superare quanto di astratto necessariamente compo,rtano le sue istituzioni. Né una soluzione in questo senso può attendersi dalle p.osizioni oggi assunte dal sindacalismo accentratore che tende a ridurre ogni aspirazione autonomistica e a considerare la stessa cooperazione come un comodo schema organizzativo, capace soltanto di insinuare « ... qualche fermento collettivo in un tessuto atomistico di nuclei familiari rigidi: un documento amministrativo, descrittivo, senza capacità creative » (10 ). Ma sino a che punto i moderni sindacati, unitari e politicizzati, potranno -assolvere la funzione, essenziale, di potenziare o addirittura far sorgere nelle masse una carica di socialità, una coscienza della solidarietà umana che, sola, permette risultati totali e duraturi, anche quelli che possono sembrare i più utopistici e irragiungibili? Pressoché nulla, crediamo, la loro influenza in questo settore nevralgico; e per la carenza di mezzi, e per la programmatica indifferenza ad ogni impegno che prescinda dagli schemi di una concreta azione politica. Ed è proprio in nome di questa malintesa concretezza che si mortificano impulsi generosi, a,ltrimenti capaci di risolvere sul piano delle autonomie locali problemi diversamente inso1 lubili. È perciò che l'impulso maggiore di chi, nell'immediato dopoguerra, gettò le basi del Movimento Comunità, è stato proprio quello di dimostrare una fiducia costante nella capacità di sviluppo delle relazioni umane, nel desiderio di collaborazione innato in ogni individuo., in ogni società civile. ( 9 ) E su questo problema, in tutte le sue complesse implicazioni politiche, sociali e giuridiche, vedi il magistrale e attentissimo saggio di P. Rescigno, Le Società intermedie, << Il Mulino », n. 75, 1958. · ( 10 ) Così C. Doglio, Dalia Cooperazione alle Comunità, in <<Comunità», n. 33 [111] Biblioteca Gino Bianco
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