Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

.. di restituire l'opinione pubblica alla solidarietà con l'esercito, tra il potere politico e l'autorità militare .cominciava la prova di forza, silenziosa, sotterranea, insidiosa. Il governo, che aveva sentito di non essere più in grado di controllare l'esercito, cominciò a studiare un vasto piano di trasferimento di generali e di colonnelli, e giunse a rivedere, interamente, rivoluzionandola, la lista delle promozioni che lo .Stato Maggiore aveva approntato. Il governo •potèmalamente difendersi dalle accuse precise e documentate di << favoritismi politici >> nel gioco delle promozioni e delle attribuzioni militari: un ispettore dell'esercito dette le dimissioni in segno di protesta; un altro, comandante delle truppe in Germania, si appellò, in una circolare, ai •propri ufficiali 1cercando di mobilitarli contro il governo. In quell'occasione l'estrema destra che, dopo il fallimento della CED, non era più riuscita ad « impegnare » per proprio ,conto l'esercito, si schierò ,eontro il governo e con gli Stati Maggiori, riuscendo, per giunta, a limitare ai socialisti la responsabilità dei pretesi « favoritismi politici». In che consistevano, in realtà, questi << favoritismi ».? Lo Stato Maggiore tendeva ad affidare i cofilandi più impegnativi e le responsabilità più direttamente collegate con la politica ad uomini cosiddetti « sicuri » : era un processo in corso dal tempo della guerra d'Indocina e che aveva fatto dell'esercito francese una vera e ·propria ,casta militare. Il governo, attraverso quelli che la destra chian1ava « favoritismi politici », tentava l'operazione inversa, e la tentava con una certa spregiudicatezza, facendo fare ad alcuni ufficiali carriere rapidissime e affidando i posti di maggiore delicatezza a generali e colonnelli sicuramente leali: là dove i generali e i colonnelli mancavano, venivano promossi i maggiori e perfino i capitani. La destra potè denunciare un movimento « politico » che interessava non meno di centotrenta alti ufficiali: in realtà il governo mirava a svecchiare gli alti gradi, convinto che i giovani ufficiali fossero più leali dei vecchi, forma ti dal maresciallo J uin. In questo e solo in questo consisteva lo << scandalo dei generali », che provocò tanto rumore nella pubblica opinione. Esso si risolse in un disastro per l'autorità civile, perchè favorì il riannodarsi dei rapporti tra l'estrema patriottarda e oltranzista, e magari anche venata di nostalgia petai- • nista, con gli Stati Maggiori. La destra perseguiva i suoi obiettivi politici ,[9] Biblioteca Gino Bianco

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