Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

Ma, in realtà, quali le vere ragioni di questa indifferenza, di questo . disinteresse, di questo che, poi, finisce per rivelarsi come un rifiuto di soluzioni particolari, locali, per un inserimento completo e indiscriminato nella società globale? E neanche può parlarsi di un atteggiamento circo-- scritto nei limiti del fenomeno cooperativistico, ché la crisi interessa ogni spontanea manifestazione associativa, e la stessa indagine del Meister, dalle Società Operaie, già tanto diverse nella loro fisionomia, incapaci di inserirsi in uno schema unitario, si estende a tutti gli altri gruppi, sino ad interessarsi alla formazione e alla vita delle associazioni a scopo ricreativo: fanfare, fìlodramn1atiche, orchestre e società sportive. Lasciando da parte le causanti storiche e i fattori ambientali che determinano l'affermazione delle prime Società Operaie, la nostra attenzione è richiamata proprio dalla parabola discendente di questo movimento: flessione che può imputarsi ad una serie di cause tutte riassumibili nelle profonde trasformazioni subite dalla vita di relazione: spopolamento rurale, sviluppo delle comunicazioni, estendersi dell'industrializzazione; fattori tutti che finiscono per incidere negativamente su certe forme associative le quali si giustificano soltanto se inserite in sistemi sociali chiusi e in un'economia il più possibile autosufficiente. Tutte le associazioni, come osserva iil Meister, ,create su basi strettamente locali, svolsero funzioni egualmente locali: una volta, però, che le comunicazioni tra i diversi centri subiscono un notevole incremento, la vicinanza tra gli abitati, riducendo l'isolamento delle comunità, porta ad una maggiore facilità negli scambi, ad una continuità di contatti, ad un necessario ed inevitabile superamento di istituzioni legate a strutture su•perateo in via di superamento. Ma quel che più ci interessa nel lavoro del Meister, non è tanto questa ricerca (che poi, almeno per certi aspetti, si mostra troppo limitata e condizionata dai fattori ambientali ed economici del territorio studiato, quindi soltanto in parte è capace di offrirsi come testimonianza per un discorso più generale), sibbene l'esame di quel1ledifficoltà di ordine interno, proprie all'organizzazione e alla vita di ogni associazione. I dati forniti dall'inchiesta e le acute considerazioni dell'Autore lasciano facilmente concludere che una delle cause· più frequenti, certamente la più preoccupante, della crisi associativa, vada cercata ~ella mancanza di quadri dirigenti o, se si preferisce, di elementi animatori. È proprio questa [107] Biblioteca Gino Bianco

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