Nord e Sud - anno V - n. 47 - ottobre 1958

' Ecco che in tal modo si esce dalle formule astratte, dal pro gram~ mismo simbolico, dalle complesse enunciazioni che spesso nascondono un'assolt1ta mancanza di contenuti e che purtroppo, bisogna r iconoscerlo, caratterizzano tanta pubblicistica interessata ai problemi dell e strutture sociali. Ed è forse questa inaccessipilità di linguaggio, questo ermetismo da iniziati che oggi, in Italia, ostacola una più piena comprens ione degli scopi, una spassionata valutazione dei risultati raggiunti dal movimento per i Centri Sociali. Ma se già si tralasciano le allusioni all'utop ia; se già le accuse di «ottimismo» cedono il posto ad una curiosità c he prelude all'interesse; se i residui di scetticismo sono sempre più esigui, un qualche risultato si è pure raggiunto; e lo si amplierà soltanto nella misura in cui questa problematica si spoglierà di un suo troppo accentuato tecnicismo~ per rendersi veramente accessibile all'uomo comune, che poi è il solo protagonista di questo intensificarsi di rapporti, di questa nuo va società t1mana che lentamente si costruisce su valori da sempre presen ti, ma che sempre necessitano di un ridimensionamento, di un'appassiona ta -e con- • • • creta r1propos1z1one. Nel nostro Paese il movimento per i Centri Sociali ha ricevuto anno per anno t1n impulso sempre maggiore. Il Convegno del 1956, organizzato a Palazzo Canavese, vedeva numerose rappresentanze di Enti, d i Industrie, di Associazioni assistenziali e culturali. 'Amministrazioni comunali e ·provinciali, il Centro di Educazion e Prof essionale Assistenti Sociali, il Centro di Sociologia della Coopera zione, lo Istituto Italiano per i Centri Comunitari, l'Ente Gestione Serviz io Sociale Case per Lavoratori, l'Unione italia11a per la lotta contro l'anal fabetismo., l'Unrra-Casas, la Società Umanitaria e l'Young Men's Christi ans Ass~ ciation, attraverso i loro esponenti fecero conoscere, in quel primo convegno, l'entità dei risultati .ottenuti, le prospettive di svilupp o di una penetrazione capillare in vastissime zone del Paese, la molteplicità di scopi perseguiti dal Movimento ih relazione alle varie esige nze delle comunità urbane e rurali. I lavori dell'Assemblea indicavano già chiaramente le due div erse impostazioni che il Movimento per i Centri S.ociali avrebbe assunto in Italia:· la prima più decisamente tecnica, volta all'educazione de gli adulti, condizionata dalla necessità che i piani di incremento economico e so-- ciale, quale la riforma agraria e il risanamento edilizio, siano af fiancati da [103] Biblioteca Gino·Bianco

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