Nord e Sud - anno V - n. 46 - settembre 1958

I · tica, è rimasto quasi esente dalla competizione del 25 maggio. Si spiega·· così il fatto nuovo dell'ultima consultazione elettorale in Basilicata: la avanzata del PSI che, per la prima volta, dopo dodici anni, ha inviato alla Camera, utilizzando un grosso resto, un proprio rappresentante. Fattori di rilievo dello sviluppo del PSI nella regione possono considerarsi: da un , lato una completa r.iorganizzazione del partito, ad opera soprattutto del prof. P. Franco e di t111 gruppo di giovani << morandiani >>, dall'altro un'azione non più supinament~ legata, sul piano organizzativo, alla guida dei comunisti, bensì tesa nello sforzo di una propria, autonoma posizione. Nonostante il successo elettorale, non può dirsi, però, neppure oggi che le contraddizioni, le continue esitazioni, le incertezze siano cessate in campo socialista; la campagna elettorale nel suo svolgersi le ha, a1 contrario, ancora una volta messe in evidenza. I discorsi di candidati ed esponenti del PSI, anche i più in vista, hanno ondeggiato tra le tendenze più varie, rivelando posizioni in evidente c~ntrasto tra loro. Nor1 sono mancati i toni radicaleggianti (non bisogna, del resto, dimenticare come il PSI in Basilicata riscu.ota·notevoli simpatie proprio tra i ceti medi e gli artigiani); d'altra parte le impostazioni improntate al più rigido << carrismo >> hanno spesso prevalso. Q11anto allo schieramento di destra, occorre distinguere, dalle altre, la posizione del PLI, la cui politica di centro-destra è rimasta praticamente senza eco in una regione come la Basilicata, dove, per la particolare situazione economico-sociale, un'opposizione alla D.C. su basi di moderata conservazione e di destra economica difficilmente può allargare il proprio seguito oltre i ·ceti borghesi dei grossi çentri. Così, nonostante un certo lavoro di riorganizzazione del partito dal 1956 in p.oi, i· liberali hanno perso il 25 maggio circa l'l,l ~~ dei voti rispetto alle precedenti elezioni politiche; risultato, questo, conforme a quelli .ottenuti dal PLI in tutto il Meridione. Del resto, proprio alla vigilia della apertura della campagna elettorale, l'avv. Aldo Morlino, vice presidente del PLI per la provincia di Potenza, annunciava che, sollecitato in questo senso dalla Confederazione regionale degli Agricoltori di cui era presidente, riteneva necessario dimettersi dal partito; il Morlino si iscriveva subito dopo al P.M.P., che lo includeva nella propria lista dei candidati alla Camera. Episodi come questo - verificatisi in numero ragguardevole, anche se .minore rispetto alle precedenti -consl1ltazioni- servono tra l'altro a met- [91] Biblioteca Gino Bianco

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