Geografia delle elezioni italiane del 25 maggio 1958 di Francesco Compagna e Vittorio de Caprariis Qualche mese prima della consultazione elettorale del 25 maggio 1958 osservammo che lo schieramento elettorale italiano non presentava sintomi di rivoluzionamenti spettacolari del tipo di q~ello del 18 aprile 1948, che solo nelle regioni meridionali parevano esservi ancora dei margini abbastanza larghi di espansione per le p-rincipali·forze politiche del .pa·ese e che, finalmente, nel quadro di una relativa stabilizzazione delle grandi masse di v·otanti, le elezioni sarebbero state caratterizzate, con ogni probabilità, da spostamenti di voti alle giunture dello schieramento medesimo\ e per essere più precisi a quella tra PCI e PSI da un lato e a quella tra DC e destre dall'altro. I. risultati del 25 maggio hanno, nella sostanza, confermato tali previsioni: la DC, ad esempio, col suo 42,4 ·%, se ha sup,erata la percentuale delle elezio!}i amministrative del 1956, è restata molto lontana dal 48,4(-~~della 'grande paura' del 1948; parimenti il PSI a sinistra e il PMP a destra non hanno 8-Vutoquel successo strepitoso che taluni davano per scontato (ed anzi il partito dell'armatore Lauro ha visto diminuire di molto i suoi voti nella stessa roccaforte napoletana); i guadagni più sensibili sono stati realizzati proprio nel 1fezzogiorno; la fluidità alle cerniere dello schieramento, infine, si è rivelata la ragione f ondamentale di tutti gli spostamenti che si devono registrare. Un esame particolareggiato dei dati illustrerà queste proposizioni tropp.o sintetiche e insieme procurerà di chiarirne il sìg.nificato. Innanzi tutto, nell'Italia centro-settentrionale, Lazio escl,uso,il blocco delle sinistre tradizionali, partito comunista e partito s.ocialista,sembra con . [6] Biblioteca Gino Bianco
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