mutilati di guerra, approvata da quasi tutti i settori politici di destra e di. sinistra, pur contenendo principi aberranti dal punto di vista dell'interesse generaìe e dello Stato, perché si temeva che il rigetto della proposta di iniziativa parlamentare potesse alienare le simpatie degli interessati. Ma se questo è il caso delle associazioni unitarie a carattere nazionale, diver~o comportamento hanno i gruppi a sfondo patriottico-combattentistico che predicano la mobilitazione <<morale>>della nazione per conto delle varie fazioni della destra, ritenendo che il « combattentismo » costituisca ancora uno strumento efficace di pressione politica. I ris11ltati smentiscono clamorosamente queste speranze: l'insuccesso delle candidature di perso11aggi noti del <<combattentismo >> da un lato, e il fallimento della Unione Combattenti d'Italia del Maresciallo Messe, alleata elettoralmente con il PMP, dimostrano che gli elettori reagiscono soltanto a impostazioni che concernono i loro rapporti politici e sociali, e resistono a suggestioni sentimentali o semplicemente n.ostalgiche. Al contrario il successo relativo che ha registrato il 25 maggio il Movimento Sociale Italiano costituisce la riprova che talune rivendicazioni di meriti « patriottici >> rendono sul piano elettorale solo quando riescono a inserirsi in un preciso contesto politico. Allo stesso ordine di fenomeni potremmo ricondurre altre manifesta• zioni di comportamento elettorale: quella delle categorie professionali poco organizzate, e l'altra che è peculiare alle elezioni del 25 maggio ed interessa il movimento <<laurino ». I ceti prof essio,nali sono stati fatti oggetto di propaganda intensissima e capillare d·a parte dei maggiori partiti impe .. gnati nella campagna elettorale; ma ci sembrerebbe azzardato affermare cl1e l'accento posto dai partiti sulla condizione e l'attività professionale delelettore e gli appelli delle minori associazioni professionali a:bbiano avuto peso determinante sugli orientamenti dell'elettorato; d'altronde è noto che poco ha fruttato al PMP il <<meridionalismo » demagogico assunto all'u'ltirno momento come bandiera di un partito che non ha radici ideologiche. I risultati elettorali del partito dì Lauro si prestano anzi ad interessanti co7.siderazioni sui limiti che incontrano i movimenti p.olitici che affidano le proprie fortune allo sfruttamento di interessi particolaristici artificiosamente coltivati. Lo staff laurino, messi in om1 br~ gli ormai frusti motivi della polemica monarchica, ha tentato il lancio di una formazione elettorale ba• sandosi quasi esclusivamente sulla esaltazione e la rivendicazione dei diritti [49]. · Biblioteca Gino Bianco •
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