Nord e Sud - anno V - n. 46 - settembre 1958

credito, di questo o quell'indirizzo nell'espandersi di un'impresa, nel ri~ durre i limiti dell'attività di questa o quella impresa privata perché sommersa dall'estendersi dell'impresa pubblica, se tutto ciò non conducesse inevitabilmente .ad un immiserirsi dello stesso principio di li·bertà, e quindi della vita dello Stato democratico». Co1r questa pubblica presa di posizione degli a·mbienti confindustriali ci sembrano autorevolmente conferma te le osservazioni da noi fatte circa il comportamento dei gruppi di interesse padronali nei confronti della con-- sultazione elettorale del 25 maggio, che ha implicato l'a·bbandono di una tradizionale lir1ea di discrezione e il ripudio delle tecniche di public relat.ions che sono proprie delle organizzazioni padronali dei paesi anglosassoni. Qt1este si servono della propaganda indiretta per creare nel pubblico una specie di conserisus, una predisposizione favorevole all'attività e agli interessi dei gruppi; non pare invece che le pagine di pu-bblicità comparse in periodo elettorale sui maggiori quotidiani italiani per mettere in risalto le ~ benemerenze delle industrie chimiche private, e che si rivolgevano più all'elettore che al consumatore, potessero raggiu_ngere lo stesso effetto. In Italia le cronache politiche sono spesso ricche di notizie sull'attività di personaggi noti e meno noti che fanno e disfanno associazioni di combattenti, di reduci di ex prigionieri e così via,.Se si escludono alcune grandi associazioni uffir.ialn1ente riconosciute, iutte le altre hanno scarso seguito e quasi nessuna influenza politica. Ma anche nelle maggiori organizzazioni la dialettica interna delle correnti politiche alimentate dai partiti ne impeJisce t1na qualificazione in un senso determinato, e serve a contenere la attività delle stesse nei limiti delle finalità assistenziali per cui sono sorte. Nondimeno può accadere che alcuni dirigenti fondano su di esse la propria fortuna politica, sempre però aggregandosi individualmente ad un partito. Potre~nmo dire che l'appoggio dell'associazione è valido solo nel senso che essa garantisce la posizione del dirigente in un partito, dandogli la possibilità <li vantare particolari benemerenze verso una categoria di cui il partito no11 può disenteressarsi: raramente il dirigente può servirsi dell,associazione per allargare l'influenza della corrente politica cui aderisce. La capacità di pressiorie di gruppi siffatti è minima; ma è notevole tuttavia il peso che essi esercitano quando sono in gioco interessi e privilegi degli associati; si co11~ideri- ad esempio - il recente caso della legge Villa a favore dei · [48] Biblioteca Gino Bianco '

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