di maggioranza, di correnti e posizioni di centro-sinistra collegate strettamente a movimenti di lavoratori. L'orientamento di queste correnti è noto, e più volte la stampa conservatrice ne ha denunciato le « deviazioni socialisteggianti » e statalistiche. Inoltre, poiché durante la leadership De Micheli la Confindustria ha dovuto registrare alcuni evidenti insuccessi (sga11cia - mento delle industrie dell'IRI, ecc.) le elezioni senrbravano offrire ai dirigenti confindustriali l'occasione per una rivalsa sui responsabili della politica democristiana. Ma non pare che con questa uscita in forze nell'agone politico le organizzazioni padronali potessero sperare in un rafforzamentc delle proprie posizioni. Il successo dell'azione dei gruppi padronali in un regime multipartitico si basa quasi .sempre sulla capacità degli stessi di conservare ai lor.o interventi, e soprattutto ai loro affari, un certo segreto; rende n1olto di più attenersi ai metodi tradizionali di pressione sui pubblici poteri per volgere a proprio favore le decisioni delle autorità quando sono in gio~o interessi particolari di gruppo. E _i mezzi non mancano: fi.. nanzian1enti ai partiti o alle correnti, finanziamenti di campagne di stampa volte a convincere l'opinione pubblica che certe soluzioni sono d'interesse generale; minaccia di ricatto elettorale per obbligare elementi di partiti diversi a sostenere determinati interessi in parlamento, lasciand.o per il resto libera facoltà di atteggiamento sugli altri problemi. La differenza di compo~tamento fra i gruppi di interessi padronali e organizzazioni operaie e professionali ha le sue ragioni profonde nel fatto che i primi, disponendo di mezzi e di molte complicità, possono fare a meno del ricorso a spettacolari azioni di massa. Ed è ovvia constatazione che per i gruppi padronali la pubblicità dell'azione si è rilevata spesso non solo inutile ma anche nefasta. Ad una tattica riservata e discreta si è attenuta, al tempo della presidenza Costa, la Confindustria, partecipando alle campagne elettorali per_ via indiretta, e favorendo i partiti moderati. Con la svolta De Micheli invece si è voluto tentare l'accesso diretto dei gruppi padronali alla vita politica e si è creato addirittura lo strumento per la nuova politica, la Confintesa, che ha fatto la sua prima sortita alle elezioni amministrative del 1956, quando ha apertamente cercato di imporre propri candidati in un certo numero di liste di centro e di centro-destra. Con questa sortita però si suscitava l'allarme di quegli strati vastissimi di opinione pubblica che nutrono un'istintiva diffidenza verso le organizzazioni padronali, e degli stessi partiti [46] I Biblioteca Gino Bianco
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