- fluenzare l'elettorato a favore d ella D.C., sia nel condurre l' « operazione prefertnze :i) a favore di taluni candidati e co ntro altri (di questa attività hanno fornito, in periodo elettora le, ampi ragguagli i periodici de lla sinistra democristian_a)siano stati i Comitati Civici i quali, sorti in funz ione della campagna elettorale del '48 e p er « creare - come si legge nel numero di marzo dell'organo ufficiale dell'organizzazione, Collegamento - u11 i clima di mobilitazione di tutte l e forze cattoliche», si sono poi trasformati in organi permanenti di orientamento e di pressione politica ed elettorale, ed hanno partecip,ato a tutte le elezioni, fino a quelle sindacali e ,per le mutue conta,dine. Questi comita ti da qualche tempo ambiscon o ad una funzione che non è meramente sussidiaria della Democrazia Cristiana sul pian.o elettorale, e vorrebbero r appresentare « il piano comune ed organizzativo in cui si incontrano t utti gli enti cattolici per esplica rvi la loro attività». Tradotto in linguaggi o più esplicito questo vuol dir e che essi rivendicano il diritto ad una az ione politica autonoma, a ciò in coraggiati dalla consapevolezza de~la prop ria forza: « Quanti degli elettori cattolici leggono la stampa di partito - si domanda Collegamento - e s.onodirettamente influenzabili e influen zati dal partito? Quasi nessu no. Buona parte dell'elettorato cattolico è raggiungibile solo dalle moltepl ici organiz- zazioni cattoliche». Se questo è vero, va da sé che i Comita,ti, che dell'orien- tamento del larghissimo elettora to cattolico non raggiungibile d al partito pretendono di avere il merito e l a responsa1 bilità, devono svolgere una << ft1n- zione di sostegno e di critica ne i riguardi di coloro che fanno le leggi », avere « un proprio pensiero sulla situazio ne, e devono richiamare gli uomini politici al loro senso di responsa bilità». S11 questa asserita rappresentanza d el genuino corpo elettorale, o di parte di esso, i Comitati civici e le altre associazioni parapolitiche fondano non solo il diritto ad una presen za attiva nella cam·pagna elettor aie, quanto la pretesa di influire sugli orie ntamenti del partito e di premere sulla base, anzi sugli elettori, per ren dere più cedevoli i quadri politici veri e propri. Del resto un cal!colodel rapporto tra iscritti alla D.C. ed elettori del partito dà in media una prop orzione di uno a dieci per tutte le elezioni svoltesi in Italia dal 1946; non è qt1estoun dato sufficiente per aff ermare che il partito non è rappresentativo dell'intero corpo elettorale cattolico? La · tesi dei Comitati civici era c ondivisa alla vigilia del voto d alla maggior parte degli osservatori: << Saranno dunque i gruppi di pre ssione extra po- [44] Biblioteca. Gino Bianco
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