Nord e Sud - anno V - n. 46 - settembre 1958

I rizzazione dei partiti non è certo la condizione id·eale di un regime d.emo- . . cratico. La sola obiezione che si può muovere è che esso doveva essere applicato fin dal 1946, quando si era all'inizio d'i una nuova esperienza democratica in Italia, piuttosto che dopo tre consultazioni ,politiche, nel corso delle quali, tra l'altro, indipendentemente da ogni di1sposizione legislativa e per autonomo rjflesso, il corpo elettorale si è orientato verso le grandi forze politiche piuttosto che verso le piccole formazioni. A~ ogni modo, per tardiva che sia, una norma simile pare legittima· e p1 lausi1 bile: senza avere il feticismo del sistema bipartitico ci sembra opportuno prevedere la correzione di tendenze che potrebbero rius,cire dannose alle istituzioni democratiche. , Diverso· è il caso del divario, che si è detto, tra il n,umero di voti che sono stati necessari ad eleggere un democristiano o un com.uni.stae un socialdemocratico o un repu1 bblica110: perché qui l'alterazione dipende dall'inten-· zione del legislatore di correggere in un'altra direzione la rappresentanza proporzionale, di assicurare, cioè, diminuendo ra·~oniev;olmente i quozienti circoscrizionali, che il ma·ggior numero p,os~ibiledi deputati fosse eletto ·circoscrizionalmente. E su qu·esto punto ci sembra che a:bbiano ragione i critici della legge: non perché l'intenzione del legi'slatore non fosse buona e la correzion·e che esso aveva in animo di apportare non fosse utile, ma perché l'una e l'altra avevano già avuta piena soddisfazione in altra parte della stessa legge elettorale. Q1 uando, infatti, si stabiliva che non vi sarebbe stato un collegio unico nazionale con lista prefabbricata per, l'utilizzazione dei resti, come avvenne nel 1946, ma che questi resti medesimi sarebbero stati .utilizzati in modo da eleggere altri candidati più favoriti sempre in sede circoscrizionale, si rendeva inutil~ l'accorgimento della diminuzione artificiale del quoziente circoscrizionale. Q·uella da fare a questo proposito non è, d11nque,iuna questione politica, ma una questione di semplice buonsenso legislativo dal momento che con la nuova legge tutti i deputati vengono eletti nelle circoscrizioni, la correzione d·ell'·astrattezza della rappresentanza proporzionale è già ottenuta e non v'è alcun bisogno del coefficiente + 2, che altera senza alcuna contropartita il principio della proporzionalità. Lo svorgimento della campagna elettorale ha mostrato, infine, come le tecniche della propaganda elettorale vengano subendo rapidi mutamenti: i normali comizi s.ono andati qua'Si deserti, la guerra di manifesti, che era [25] ·Biblioteca Gino Bianco .,

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