Nord e Sud - anno V - n. 46 - settembre 1958

del '53). Non solo: ma un'analisi più particolareggiata mostra che lo scatto in avanti registrato dal PLI è soprattutto un fatto del triangolo industriale (100 mila voti guadagnati, e in percentuali dal 3,8 % al 5,2 %; e approfondendo ancora di più si vede ch,e sono i risultati di runa sola circoscrizione, Mila.t1:o-Pavian, ella quale il partito passa da 51 mila a 125 mila voti, che danno l'apporto decisivo), mentre i gua1 dagni sono più ten-ui 11ellealtre regioni centro-settentrionali ( + 0,9 '% nelle provincie cattoliche e + 0,7 % nelle ·provincie rosse); e mostra altresì il crollo delle tradizionali posizioni del Mezzogiorno continentale: seimila voti persi negli Abruzzi, ottomila a Campobasso, settemila a Napoli-Caserta, novemila a Lecce - Brindisi -Taranto, cinquemila in Cala·bria. Se il partito non su'bisce flessioni nel Mezzogiorno continentale ed insulare preso nel suo complesso, ciò è dov1 uto soprattutto ai 38 mila voti guadagnati in Sicilia: ove, inf?-tti, si considerassero a parte i risultati d,elle Isole si vedrebbe che il PLI perde nel Mezzogiorno il 0,4 %. Fino al 1948 il Partito Liberale appariva una realtà politica innanzi tutto meridionale; tra il 1948 e il 1958 esso invece si è avviato a diventare una realtà politica innanzi tutto settentrionale: solo nel Nord la sua percentuale supera 1a percentuale nazionale (del 0,6~~), mentre nel M,ezzogiorno la tocca appena. Certamente v'è qui la. conclusione di un processo di rapida trasformazione dei rap·porti politici e sociali nella società meridionale, di definitiva distruzione di strutture politiche invecchiate, di erosione di situazioni c'lientelari che si erano fittiziamente e precariamente ricreate all'indomani della guerra. Si deve aggiungere, tuttavia, che il processo è stato accelerato dal nuovo corso politico del PLI: la trasformazione di un partito altra volta glorioso per tradizioni di pr,ogresso in strumento di difesa di interessi conservatori, l'accentuazione della poliemica liberistica e antistatalistica in economia e l'an .. timeridionalismo implicito in tàle polemica, non erano certo cose che po· tevano consentire un'espansione in regioni segnate dall'inquietudine e dalla miseria e dall'instabilità politica, in regioni nelle quali i ceti inclini a prestare orecchio ai motivi economicistici sono esili; e meno ancora potevano consentire ai liberali del Mezzogiorno di f ronteggia·re con qualche possibilità di successo le difficoltà proprie della situazione di crisi cui si è accennato. ·La socialdemocrazia è il solo dei partiti minori che sembrerebbe sfuggire al d·estino della regionalizzazione: stabile nel triangolo industriale, (22J Biblioteca Gino Bianco I

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