Lieve aumento nelle regioni centro-settentrionali, dunque, e forte aumento nel Mezzogiorno continentale ed insulare, in complesso ragionevole incremento: questa pare la conclusione che si deve trarre per la DC dalle cifre del 25 maggio. E se si estrapola il ris11ltatodel 18 aprile 1948, quando, cioè, la contesa elettorale fu condizionata da fatti di molto superiori al1a situazione italiana, i quali diedero luogo, come si ricorderà, ad una frana a vantaggio del partito cattolico, se si estrapola il 48,4 % di allora, si vede che da] 1946 v'è un costante aumento della DC, ma che v'è, anche, nell'aumento, una relativa perdita di velocità: si pa~s.sadal 35,2 % del '46 al 40,1 % del '53, al 42,4 % del '58. Tra il '46 e il '53 v'è una differenza del 4,9 %, mentre tra il '53 e il '58 la differenza è solo del 2,3 %: il che vuol dire non solo, come si è già osservato, che al di là di certi livelli l'increm·ento subisce ,un rallentamento naturale, ma anche che lo stesso risultato del '53, se era conseguenza di una crisi di ridimensionamento rispetto a quello del '48, era altresì conseguenza di un ·notevole progresso rispetto al 1946, progresso oltre il quale l'aumento avreb1 be necessariamente avuto proporzioni minori. Finalm,ente, ~I 42,4 % del 1958 mostra con tutta evidenza come in condizioni normali quello della maggioranza assoluta sia un tra1 guardo quasi irraggiungibile: al di là di ogni valutazione politica anche questo ci sembra un fatto difficilmente discutibile. Abbiamo visto che la D1 C proprio nel Mezzogiorno continentale ed insulare ha realizzato i suoi maggiori guadagni: con questi essa ha potuto addirittura inv·ertir.e quella tendenza che s'era registrata nel 1953, per la quale la D,emocrazia Cristiana raggiungeva nel Nord le sue percentuali più alte, registrando in conseguenza nelle stesse regioni percentuali più alte di quella nazionale. P·ure, questa di av,ere conseguito i maggiori successi nel Sud non è una· caratteristica propria della DC, ma vale anche per altre forze politiche, p•er il Partito Comunista, ad esempio; ed è, giova insistervi su con forza, il segno di una con1dizione di instabilità propria del Mezzogiorno. È certo un dato impressionante che in tutte le provincie centro-settentrionali, e dunque su circa diciassette milioni e mezzo di voti validi, gli spostamenti di voti (guada:gni della DC e incrementi del blocco delle sinistre) ab·biano superato di poco il milione di unita, mentre nelle provincie meridionali e ins1 ulari, e dunque su circa dodici milioni di voti validi (cinque milioni e mezzo in meno!), gli stessi s·postamenti abbiano at- [18] Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==