Nord e Sud - anno V - n. 46 - settembre 1958

I ., in avanti nelle campagne (+ S,7%) e quello nei capoluoghi di provincia (+ 3,8·%). Il solo dato per così dire a!ber.ranteè quello fornito dalle isole, nelle quali l'incremento d,emocristiano è più forte n·ei capoluoghi di provinèia ( + 7,3 ~~) che nel resto del paese ( + 5,9 %): ma le isole sono un dato aberrante anche per la destra, la qua'le perde qui a:Ssaipiù nei capoluoghi (-11,9°/4) che nelle provincie (- 7,5%)! Non bisogna credere, però, che gli spostamenti di v-otitra destre e DC siano sufficienti da soli a rendere ragione della diversa fortuna democristiana nelle 'due Italie ~: vi sono altre considerazioni da fare, una delle quali, almeno, assai più importante. Se, infatti~ si confrontano le percentuali della DC del 1953 e del 1958 nelle regiot?-icentro-settentrionali si vedrà che lo scarto è minimo: dal 41,3% al 41,9%. Ma se si confronta la percentuale dei voti democristiani ·per il Centr,0-Nord nel 19S3 con la percentuale nazionale del 19S8, si vedrà che lo scarto è appena più elevato: rispettivamente 41,3 % e 42,2 %- Ciò vuol dire che la DC aveva già nel 1953 raggiunto nelle regioni a nord del Lazio e degli Abruzzi i suoi limiti di espa11sione,si era già per così dire stabilizzata ad un livello abbastanza alto, e pertanto ogni eventuale aumento futuro doveva necessariamente essere non molto considerevole. Il fatto che l' incremento centro-settentrionale della DC nel 1958 non superi in ,percentuale il 0,6 % va visto innanzi tutto sullo sfondo di questa realtà che s'è detta, di un elettorato relativamente stabile e di un alto livello raggiunto: non si dimentichi che nel 1953 la Democrazia Cristiana aveva raggiunto le sue percentuali più alte appunto nel Centro-N.ord. In secondo luogo si deve consi• derare che la parte maggiore d,el regresso democristiano in termini percentuali nei capoluoghi di provincia centro-settentrionali è dato dal triangolo industriale: -1,1 %, contro -0,1 % nelle provincie cattol~che e -0,3 % nelle provincie ross•e.Ora appunto nel triangolo industriale la DC ha dovuto sostenere l'attacco più organico e massiccio sulla sua destra, quello del Partito Liberale: ed era evidente che, dato il tipo di polemica che ha opposto democristiani e li1 berali, questi ultimi dovevano trovare proprio nelle città con più alta concentrazione di borghesia industriale ma·ggiore attenziope e sensibilità ai loro argomenti. In effetti il PLI, che aumenta in per-. centuale in tutto il triangolo i11dustri~ledell'l,4 %, cresce solo del 0,6 % nelle campa~ne, n1a ben del 2,4 ~lo nei capoluoghi. Sono, ci sembra, dati che non hanno alcun bi:ogno di ccmmento . .[17] iblioteca Gino Bianco

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