Nord e Sud - anno V - n. 46 - settembre 1958

mostrato, sullo sfondo di un PCI asmatico ed in perdita di. velocità:, un PSI dinamico e sulla cresta dell'onda. Non sembrava azz~rdato prevedere, pertanto, che, ad un anno circa dal congresso di Venezia, il quale a giudizio di molti aveva segnato il definitivo distacco dei socialisti dai comu-- nisti e quindi accresciuto con l'autonomia la possibilità di richiamo dei primi, il PSI avreb·be conservato un notevole ritmo di aurµento e che vi sarebbe stato uno spostamento di voti dal PCI verso i socialisti. Ora, i risultati del 25 maggio mostrano non solo che quella flessione comunista non v'è stata e che il PCI è riuscito a contenere la crisi, ma anche che la emigrazione dei voti sem1 bra esservi stata dal settore socialista ~erso quello comunista. In effetti, se si sottraggo~o dai 749 mila: voti guadagnati dal PSI nel 1958i 396 mila di UP e dell'USI del 1953, si vede che l'incremento socialista (353mila voti) è parecchio inferiore di quello comunista. Certo, non tutti i voti di Unità Popolare e dell'Unione Socialisti Indipendenti S011 confluiti nel PS~: un attento esame dei risultati rivela come ·una_parte di essi si sia orientata verso l'alleanza radical-repubblicana; ma non sono certo cinquanta o sessantamila voti ad alterare i termini del rapporto di forza. Del resto, se si guilrdano i risultati dell'Italia centro-s-ettentrionale, regione per regione, salta agli occhi che, là dove i socialisti segnano il ·passo o vedono contenuto il loro aumento entro limiti abbastanza 1 bassi, · sono i comunisti che avanzano: in Lom1 bardia il PCI è riuscito addirittura a rovesciare il rapporto di forze a lui sfavorevole del 1953 (729 mila voti contro 746 mila del PSI) dttenendo 831 mila voti contro gli 816 mila socialisti; in Emilia-Romagna esso guadagna 51 mila voti contro i 15 mila di incremento socialista (a:bbia·moqui imputato al PSI i 45 mila voti di UP e dell'USI); in Umbria realizza un increm•ento di 22 mila voti, mentre i socialisti ne ·perdono cinquemila; nelle Marche aumenta di 31 mila voti, mentre i socialisti diminuiscono di tremila voti. Parimenti in Campania (105 mila voti contro 40 mila) ed in Calabria (40 mila voti contro 20 mila) l'incremento del PCI supera di ·molto quello del PSI. Sembra evidente, dunque, che in regioni come il Piemonte, la Lombardia, il Veneto, l'Emilia-Romagna, nelle quali vutto o quasi l'incremento socialista pare fornito dai vecchi voti di UP e dell'USI e nelle quali il PCI riesce - anche e forse soprattutto grazie all'apporto di elettori immigrati - a contenere le perdite in limiti rajgionevoli, o addirittura a realizzare notevoli guadagni, vi sia stato uno scambio di voti tra comunisti e socia.. i111 ibl"oteca Gino ·Bianco

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