di questi villaggi e, appena può, sfrutta le sue amicizie politiche per farsi trasferire, appena gli è possibile, in una sede diversa. Persino la levatrice aspira ad evadere. Su questi centri incombe poi una minaccia mortale: la frana. Le case, aggrappate al terreno argilloso e costruite di tufo e fango, quando cominciarono a cadere, nel 1951, le pioggie torrenziali che gonfiarono e fecero straripare i torrenti, si spaccarono, scivolarono verso la vallata, crollarono seppellendo sotto le macerie intere famiglie. Le acque dei fiumi allagarono i terreni circostanti, travolsero le mandrie, affogarono miseramente contadini e pastori. Il Governo intervenne: si accorse che le provvidenze d'emergenza per gli alluvionati non bastavano più e si decise ad ordinare, con decreti-- legge, il trasferimento parziale o totale dei centri più ·colpiti o maggiormente esp.osti al pericolo. Da tre di questi centri prende le mosse la nostra inchiesta. Quali problemi nuovi ha creato il trasferimento delle popolazioni, a quali pressioni locali e non locali hanno ubbidito i funzionari chiamati a d·ecidere circa la località nella quale il nuovo centro sarebbe sorto, quali prospettive per l'avvenire apre alle comunità un provvedimento che_ è destinato a trasformare radicalmente le abitudini ed entro certi limiti la psicologia? E soprattutto fino a che punto il nuovo sistema di rapporti umani ha influito sul comportamento elettorale dei contadini e dei pastori ? AFilrco - Africo è un comune « sperduto nei monti ad una giornata di strade impervie dalla ferrovia>>.Le sue miserabili condizioni - scriveva nel 1928 Umberto Zanotti Bianco - hanno la loro ragion d'essere nella estrema povertà del territorio, costituito per 5/10 da boschi, che, per la loro lontananza e per la mancanza di strade, non possono venire , convenientemente sfruttati; per 4/10 da pascoli cespugliosi scoscesi e poverissimi, sfruttati finora esclusivamente dalle capre; e per 1/10 sol-· tanto da seminativi miseri e difij.cilmente accessibili». In vent'anni poco o nulla ·è cambiato: tug11ri bui e malsani, senz'acqua e senza luce le abitazioni, stenta l'agricoltura, bassissimo il. tenore di vita degli abitanti. In questo villaggio si è ab·battuta, con violenza senza precedenti, l'alluvione del 18 ottobre 1951, provocando il crollo di alcune case e [107] Biblioteca Gino Bianco
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