agli eventi che, se non fosse sorretta da frequenti spunti polemici, po• trebbe dare adito a un sospetto di oblomovismo nel protagonista. Un sospetto del genere ci aiuterebbe comunque ad allontanarlo la lucida analisi di Lia Wainstein sulla << struttura di alcune opere di Pasternak >>,pubblicata in Criterio (febbraio-marzo 1958). La Wainstein af~ ferma cl1e << t11tta la storia di Zivago sembra insomma insegnare che per sopravvivere materialmente e spiritualme11te... bisogna non irrigidirsi di fronte alle circostanze, ma possedere appunto la mite flessibilità che nulla può infrangere »: la positività del personaggio di Zivago rispetto ad altri personaggi starebbe appunto nell'essere egli, a differenza degli altri, mitemente fiessibile. L'individuo potrebbe risolvere vittoriosamente il conflitto tra sé e le strutture storiche della società soltanto attraverso una resistenza passiva. Moravia - che pure ha centrato il tema di un suo articolo nel Corriere della-Sera (11 gennaio 1958) sul rapporto individuo-- <;toriacome si configura in Pasternak - non è arrivato fino a questa inter-- pretazione ottimisticamente estrema (una, comunque, delle meno improbabili e limitative) ed ha definito Il dottor Zivago << la storia dei rapporti che possono correre tra un intellettuale e la rivoluzione, ossia tra la persona umana nella sua accezione migliore e più elevata e gli eventi pubblici che la travolgono e la piegano>>. In questa vicenda, sempre secondo Moravia, « il protagonista rappresenta di contro alla disumana razionalità storica> l'insopprimibile e a modo suo positiva irrazionalità degli effetti umani. Tutto il romanzo è fondato su questo contrasto tra storia e natura, tra storia e persona ... ». Ma è giusto ricordare, a questo stesso proposito, tra i primi apparsi dopo la pubblicazione dell'edizione italiana del romanzo, l'articolo di Paolo Mi~ano. Il critico dell'Espresso (24 novembre 1957) propone di questa concezione storica una interpretazione esplicitamente provvidenziale in senso cristiano ( « la rivoluzione per lui, e perfino il terrore, sono il misterioso lievito della storia... Il fermento più fecondo è quello delle inaudite sofferenze che il moto storico impone a milioni di uomini, e di cui si nutre la sotterranea speranza cristiana... Il messaggio costante e ultimo del 'Dottor Zivago' è senz'altro di natura religiosa>>). Il Milano si affretta comunque a precisare, a scanso di equivoci: « Che esso (il ' messaggio) sia valido nei concetti che l'animano, e poi neìl'arte con cui è proposto, mi pare tuttavia assai dubbio». In altra sede - e con più medi- [93] , Bibloteca Gino Bianco
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