Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

I un'intensità straordinaria di vita personale che sfugge alla misura della politica. Le persone, una ad una, hanno dovuto scartare il superfluo e il frivolo; ritrovano così un senso della vita più semplice, serio ed antico, e perciò più moderno di ·quello che, per consuetudine e per conformismo, noi· chiamiamo tuttora ' moderno '; e una coscienza più diretta, direi più lirica, dell'uomo soggettivo, che non ha il minimo rapporto con l'individualisn10 dei misantropi e dei nevrastenici». A queste parole sembrano fare ec~ quelle dello stesso Pasternak nella già citata intervista a Gard Ruge (<<Devo essere grato alla mia epoca e al mio paese, perché la mia opera e la mia forza sono state formate da quest'epoca e da questo paese ... >>)o quelle di Zivago giovane nei primi. tempi della rivoluzione, in piena <<economia di guerra >> ( « Sono .fiero delle nostre privazioni e ~timo le persone che ci fanno l'onore di imporcele>> [pagi-- na 256]). In entrambi i casi - né per Pasternak, né per Zivago - non ci sembra -giusto dare a certe parole il valore di un'adesione politica al regime, al comunismo. Ma un'adesione sentimentale al popolo che, in bene e in male, ha vissuto e sta vivendo nelle sue misteriose trasformazioni qu~ll'espcrienza, c'è indubbiamente in Pasternak: Gustavo Herling, a conclusione del saggio apparso su Il Mondo (28 gennaio e 4 febbraio 1958)(5 ), pone l'accento proprio su questo tipo di adesione, riferendosi ad una delle poesie - LJalba - aggiunte come « Parte diciassettesima >>al volume. (<< Coi-ime so120persone senza nomi - alberi, bimbi} gente casalinga. - lo sono vinto da ttJtti costoro, - e solo in questo è la mia vittoria>>). E con questo tipo di adesione, umanamente viva e perciò aperta a tutti i distacchi, si spiega anche, in Pasternak, quel modo di sentire la storia come risultato di forze misteriose, come <<svolgersi della vita nel regno vegetale>.), come storia naturale, insomma, che trascende, abbraccia, comprende e domina la storia politica e la storia privata: ancora nello scritto di Herling ci è offerta di questa visione una buona analisi, e nel romanzo di Pasternak una giustificazione di quella passività di fronte ( 5 ) Ora ripubblicato insieme ad altri scritti di letteratura russa in Da Gorki a Pasternak (ediz. Opere Nuove, 1958). La stessa casa editrice ha pubblicato anche il carteggio fra Silone e Quissimov su un tema che può certamente influenzare anche un lettore di Pasternak: Sono liberi gli scrittori russi? [92] Bibloteca Gino 'Bianco

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