Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

comprensibile accorgimento di uomo di parte che non volle caricare tutta sul suo partito l'inevitabile impopolarità del governo). diede inizio a quella pratica di alleanze di cattolici e laici che doveva dimostrarsi assai più duratura di quanto molti non sospettassero. In questo atteggiamento .di De Gasperi gli avversari all'interno del partito vedevano come una « rinuncia » definitiva: la rinuncia, cioè, del cattolicesimo politico italiano ad essere conseguentemente se stesso, a tenere coerentemente fede alle sue matrici ideologiche ed etico-religiose, a rico... struire la società italiana secondo lo spirito e la lettera dei dettami della ideologia democristiana, alla rara occasione di costruire in terra una << città » che fosse il più vicino possibile a quella celeste. Dove l'accusa a De Gasperi e ai suoi più stretti collaboratori ed amici di confondere il partito e con esso l'esigenza cristiana nello Stato, e perciò di non costruire veramente i] partito ed anzi di tentare di distruggerlo come entità omogenea, distruggendo insieme la possibilità dell'autentica impronta cattolica, era un'accusa, dato il programma finale di chi la muoveva, meramente strumentale, e che acquistava risalto solo perchè quello Stato con cui il partito si sarebbe confuso non corrispondeva all'ideale dello stato cristiano. Non si respingeva l'adaequatio intellectus et rei, ma il tipo di res cui si stava adeguando o si voleya adeguare I'intellectus cattolico. Certamente nel degasperismo v'erano motivi di giolittismo deteriore, v'era il gusto della combinazione e della piccola manovra, la tentazione ·continua di scegliere la via della facilità evitando per il possibile le difficoltà, anche quelle necessarie: ma esso non si esauriva in ciò. V'era in De Gasperi l'impegno ad una trasformazio11e strutturale della vita economico-s.ociale italiana, o almeno l'attitudine a far proprio un simile impegno quando era fatto valere da altre formazioni, dalle formazioni laiche del centro sinistra ad esempio, di cui egli cercava l'alleanza politica. E soprattutto quel deludente (per taluni ambienti democristiani) rinviare all'infinito il problema della definizione del partito, quella continua ricerca dell'alleanza laica, erano espressioni non soltanto di tatticismo spinto ali' estremo, di volontà di evitare la scelta, · ma soprattutto di un autentico programma politico. Tutto ciò era neces- i sario ·perchè quando nel paese v'erano forze che minacciavano il regime, i 1 cattolici dovevano essere sorretti dai laici nel difendere il regime stesso (e del resto non avrebbero certo fatto un .buon affare i laici, a lasciare ai soli democristiani il merito della difesa della repubblica democratica); e I [71 T Bibloteca Gino Bianco

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