Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

Per sostenere questa affermazione, lo scrittore si vale della testimonianza di due alti ufficiali che conobbero .da vicino l'uomo ed il soldato Graziani. Uno di questi, il gen. Cotronei, fa una breve dissertazione sulle virtù occorrenti per essere un buon generale. Queste per lui sono cinque: carattere, ascendente sulla truppa, capacità di scelta dei collaboratori, preparazione militare specifica e intelligenza politica. Lasciamo andare l'arbitrarietà di questo elenco che vede al quarto e penultimo posto, la ·preparazione militare specifica· ed al primo un non ben precisato carattere) e veniamo ad una precisa domanda: quali di queste virtù possedeva Graziani? Il Cotronei esclude che Graziani ,possedesse le ultime due (intelligenza politica e preparazione militare), come pure esclude che avesse un forte carattere, a dispetto delle apparenze. Non rimane molto du11q11e,o comunque 110n tanto da far affermare la complessiva capacità militare del Graziani. Il secondo ufficiale, il gen. Carboni, è assai più cauto e realistico. Per lui Graziani non era un cattivo soldato; non aveva virtù di stratega, ma poteva anche essere considerato migliore di molti altri tenuto conto che « •.• nel vecchio esercito italiano, le doti che bastavano a far dire di un ufficiale che era un buon comandante ... erano essenzialmente due: conoscere be11e la topografia e saper redigere un corretto ordine di operazioni ». Il ritratto che ci viene dalle dichiarazioni di questi due ufficiali è insomma tutt'altro che ottimistico: ci balza incontro la figura di un militare arretrato, irresoluto, degno esponente di una classe militare tra le meno moderne d'Europa. Quest'uomo, nel cui carattere poi col passare degli anni si erano verificati sensibili peggioramenti, assunse il comando delle truppe italiane in Africa Settentrionale, in uno scaccl1iere di somma importanza per entrambe le parti in conflitto. Giunto •in Cirenaica trovò, cosi dice il gen. Cotronei che fu suo segretario in quei momenti, che vi si viveva militarmente alla giornata. Non c'era nessun ordine di operazioni. Balbo non aveva preparato alcun pia110 · offensivo né alcun piano difensivo. In qual modo a sua volta Graziani pensò di porre rimedio a questa situazione? Citiamo direttamente le dichiarazioni del Gen. Cotronei: « La situazione obiettiva era ... però favorevole ad una modesta avanzata (!), tanto per mettere un poco •più di spazio tra la •prima linea ed i nostri porti (I), Graziani la compì felicemente, e quando a Roma videro che si poteva ottenere qualche altro successo di prestigio da sfruttare propagandisticamente gli si diede ordine di continuare. Graziani arrivò fino a Sidi el Barrani, più oltre non poteva umanamente andare ». È un passo assurdo e comico ad un tempo, che risulterà ancora di più tale quando, •poco più sotto il nostro generale dirà: cc In quel momento ... tutti i ,porti della Cirenaica erano già stati distrutti dai bombardamenti aerei e la rada di Tobruch era soltanto un cimitero di navi. I nostri carri dovettero [73] I Bibloteca_Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==