la quota del reddito non destinata a consumi, è già notevolmente elevata, ed incrementabile solo con un sacrificio di difficile sopportazione; i) per contro è presumibile che, in un regime di libera trasferibilità, i capitali ·provati si indirizzino verso i poli di sviluppo della comunità, _là dove si prospettano ulteriori incrementi nella attività economica e nel reddito ·per esservi di già perfezionate ii:ifrastrutture, maestranze addestrate, quadri dirigenziali selezionati, e per la vicinanza dei grandi mercati di approvvigionamento e di sbocco (i poli di sviluppo della Comunità possono, quindi, già essere individuati nelle zone ind11strializzate che si stendono lungo il Reno, nelle Fiandre, nella Lorena, nella valle del Po). Questo elenco •non può certo· dirsi completo e tassativo; è tuttavia sufficiente ;per le prime deduzior1i. La prima e più importante di queste può essere formulata come segue: ammesso come presumibile un incremento di reddito nella Comunità maggiore d'ì quello che ·si sarebbe verificato in caso di mancata associazione tra i Sei, non i~ detto che si ottenga del p•ari, in regime di libero n1ercatCl, 11na equa d.·:stribuzione dei vantaggi. Per evitare squilibri cl1e nel nostro caso particolare potrebbero portare a conseguenze negative per il miglioramento delle condizio11i di vita nelle zone depresse e per il riassorbimnto della disoccupazione, è necessario che gli organi istituzionali della CEE adottino un.a li11ea di ·politica economica che corregga con opportuni interventi ed incentivi quelle che sarebbero le 11aturali linee espansive, qualora agisse la sola regola del mercato. Una simile esigenza è a sua volta condizionata, da u·n lato, alla efficienza politica delle istituzioni stesse ed al loro effettivo intento di realizzare quanto convenuto nel protocollo concernente l'Italia, an11esso al Trattato; dall'altro, ad una esatta visione della situazione da parte dei nostri responsabili ed all'energia diplomatica che da essi ci si attende in seno alla CEE. Si è già brevemente accennato alla efficienza politica della Comunità. La CEE non corrisponde ad una federazione di Stati; la futura azione sarà più condizionata dall'atteggiamento dei singoli Governi, che promossa dagli organi comunitari. Per essere più chiari, si può anticipare che, a far muovere gli organi ·comunitari in un senso, oppure in un altro, sarà una com•ponente di interessi nazionali e settoriali. Appunto per questo si sottolinea ancora una volta l'estrema importanza del livello qualitativo del nostro intervento governativo. Finora, invero, non si sono avuti molti segni tangibili della serietà di impostazione dei nostri particolari e gravi •problemi, con quella concretezza di termini cl1e è stata invece caratteristica dei francesi, con i visti risultati. E' da augurarsi una maggiore preparazione e decisione in seno alle correnti trattative per la Zona di Libero Scambio che presenterebbero - [66] . Bibloteca Gino Bianco
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