contrade che pre~umibilmente dovranno un giorno fornire prodotti minerari in tal copia da sanare il deficit valutario della metropoli. Per le s11ddette considerazioni, anche per la Francia l'operazione MEC rappresenta una somma di vantaggi particolari. Ep·pure numerose sono state le apprensioni provocate dal timore di uno sviluppo sbilanciato della Comunità, per il supposto ·prevalere di investimenti e di redditi soltanto in deter minati punti di sviluppo privilegiato. Ora, con l'avvento di De Gaulle al potere, i termini del problema economico non ,cambiano. È difficile che la Francia sconfessi i propri in1pegni sul piano europeo; molto più probabile un ulteriore dilazio11amento del processo d'integrazione economico, mediante l'appello a tutte le clJusole di salvaguardia previste dal Trattato. D'altro canto è più che plausibile una ulteriore richiesta di aiuti finanziari esteri, che tuttavia potranno essere concessi soltanto nei limiti di concrete garanzie ·per un completo risanamento della situazione. "f: implicito un richiamo all'austerità: discipli11a severa che 1)urtroppo se1nbra accettabile soltanto in regime di dittatura. Se l'equa distribuzione territoriale dello sviluppo nella nuova Comunità è importa11te per la Francia, essa è addirittura esigenza basilare ,per il nostro Paese. Basta soffermarsi brevemente sui seguenti punti: a) il nostro apparato , industriale annovera settori attrezzati su tec11iche ·produttive evolute che non hanno da temere nulla dalla conco1Tenza estera, ma anche moltissime pictole e medie aziende che vivono ai margini della redditività; b) la nostra tariffa dei dazi doganali è n1ediamente fra le più elevate della Comunità e più gravi saranno quindi i contraccolpi che subiranno le aziende meno produttive dj cui sub a); e) l'unio11e doganale che è alla base della CEE contribuirà, è ben vero, alla espansione della nostra industria e di alcuni rami della ,nostra agricoltura sugli altri mercati, ma permetterà altresì un maggior afflusso di merci estere, per l'abbattimento dei dazi esistenti; d) se pertanto è prevedibile una fase di vigorosa ascesa per i settori più attrezzati, si può finora dare per scontato un duro periodo di assesta1nento per le accennate attività marginali, fra le quali, fatalme11te, l'aggiustamento mieterà qualche vittima; e) si dovrà intensificare lo sforzo produttivistico, il cl1e mentre da una parte richiederà ,piu robusti investimenti, e quì11d.i maggiori capitali, dall'altra aumenterà la disoccupazione tecnologica; f) unici fra i Sei, a:bbiamo il triste privilegio di una forte disoccupazione cronica; g) la creazone di nuovi posti di lavoro, ossia di nuove i11dustrie, unitamente alla accennata esigenza di adegu~mento produttivistico, ricl1iedono somme di capitali addizionali, indisp·onibili sul mercato interno; h) il nostro Paese dispone infatti di un reddito pro-èapite inferiore a quello -degli altri contraenti; mentre il risparmio, ossia [65] BiblotecaGino Bianco •
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