Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

,tazioni. Ciò va determinando una certa sclerosi degli scambi e, u11itamente ad altri fattori, potrebbe costituire un motivo di rallentamento nel ritmo .espansivo. Il Mercato Comune, abolendo dazi e protezionismi vari all'interno della cerchia dei Sei, apre nuovi orizzonti per la continuità del ciclo ascen- .dente. Come si è già ,detto, in tale sede hanno modo di affermarsi quei moderni criteri produttivistici che rendono •i costi decrescenti, mettendoli in grado di poter reggere la concorrenza internazionale. L'operazione cc Mercato •Comune » si presenta per contro priva di apprezzabili rischi, per i tedeschi. · I prodotti manifatturati costituiscono, infatti, ben poca cosa nel commercio <l'importazione germanica, per cui non ci si preoccupa molto della concorrenza degli altri partecipanti. Piuttosto qualche elemento di disturbo potrà derivare dalla formulazione di una tariffa media esterna, unica e superiore - nel settore delle 1naterie •prime - a quella finora adottata in via unilaterale .. Tutto sommato, •non si può certo dire che la Germania abbia fatto un -salto nel buio firmando il Trattato di Roma. Ben differente la situazione francese nella fase gestatoria degli accordi e quale si presenta ora a seguito delle ,profonde modifiche istituzionali e politiche determinate •dall'avvento gaullista al potere. Per anni l'economia francese ha consumato più di quanto abbia prodotto, perseguendo l'ambizioso inter1to di mantenere il pieno impiego con alti -salari, mentre sull'altra sponda mediterranea si finanziava un esercito in guerra. Il risultato è stato l'i11flazione, il depauperamento valutario, le drastiche restrizioni all'importazione - che praticamer1te hanno isolato l'a·pparato produttivo interno in una cintura autarchica - ed infine il ricorso al fina11ziamento estero per tamponare le gravi falle aperte 11ellabila11cia dei pagamenti. Una simile situazione ha permesso alla Francia di entrare nella Comunità Europea sotto un regime particolare che autorizzava l'ap·plicazione di tasse speciali all'importazione e l'erogazione di sussidi all'esportazione. Tale disciplina veniva implicitamente a garantire un regime di privilegio all'indu- -stria francese, mentre gli altri paesi si accingevano a sguarnire le frontiere: wait and see. Nello stesso tempo, a norma di trattato, la Francia era riuscita ad impegnare gli altri contraenti allo sviluppo economico e sociale dei territori non europei legati da relazioni particolari agli altri Paesi della Comunità; ,ove si escluda il Congo, e qualche modesta dipendenza olandese, si tratta dei T.O.M. francesi. Per i suddetti fini è stato costituito un Fondo di Sviluppo con dotazioni di 581 milioni di dollari, formato da quote cl1e vanno dai duecento milioni della Germania ai quaranta milioni italiani. In tal modo la Francia raggiungeva molteplici scopi. Mentre da una parte, chiamando altri popoli europei a collaborare in Africa, intendeva alleggerire un fardello di responsabilità •politica e morale divenuto troppo pesante, dall'altra contava di utilizzare il non indifferente aiuto finanziario per lo sviluppo di quelle [64] Bibloteca Gino Bianco

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