Una terza importante conseguenza deriva implicitamente dalle altre d ue .. L'espansione economica e la stabilità relativa - anche in periodi di ciclodiscendente - determinano una maggiore richiesta d'importazione dai restanti mercati. Poiché nei Sei il ra·pporto commercio/produzione è molto elevato, ad ogni incremento del reddito, gli effetti sulla domanda al l'estero, sopratutto per le materie prime, si moltiplicano. In conclusione, la pro sperità della Comunità Economica Europea è trasferibile alle restanti regioni. Dalle risultanze economiche sopra accennate, possono derivare alcu ne· importanti conseguenze politicl1e; ancl1e se è troppo presto per misu rare la estensione della maggiore autonomia che verrà concessa ai Paesi dell'Europa occidentale, in tema di relazioni estere, una volta cl1e abbiano ottenu to un peso determinante nell'apparato produttivo mondiale e quindi una volta che abbiano allentati i vincoli che praticamente li condizionano ad u n solo mercato, costringendoli a subirne le fluttuazioni ed a temerne le fas i reces ... • s1ve. Da molti imponderabili indizi, si potrebbe suggerire l'ipotesi di n on considerare i vantaggi •politici come semplici corollari dell'operazione. Vien da pensare, invece, che gli europeisti, fin dalle prime riunioni di Messina, si siano prospettati un programma d'azione che, attraverso la via più lunga dell' integrazione economica, avrebbe potuto condurre ad una più stretta intesa politica. Si sarebbe sopperito, cosl, con una nuova e più realistic a combinazione a quella CED fallita forse per l'affermazione di principi politici sovranazionali espressi in modo troppo perentorio ·per essere immediata mente· assimilati dalle antiche tradizioni nazionali dell'Europa. . Del resto anche se si conviene con i più ardenti federalisti sulle notevo li carenze politiche centri,pete della Comunità, non si •può non considera rne le norme come costituenti, forse, la n1igliore soluzione di ricambio a più perfette, ma al momento inattuabili, forme federative. D'accordo sul fa tto che sono le forze politiche a determinare gli ordinamenti giuridici e le o rga·nizzazioni economiche. Ma oggi - e si può aggiungere: per fortuna! - non si dispone di un re di Prussia (cfr. Mario Albertini - « Mondo Economico », n. 18 del 1958). * * * A parte gli alti fini europeistici sopra accennati, l'atteggiamento del le nazioni promotrici è stato determinato anche da ben concreti interess i particolari. È noto come la Germania abbia registrato, da alcuni anni a questa· parte, una notevole eccedenza valutaria, nel commercio estero. Il feno meno è stato riscontrato soprattutto in regime di. scambi bilaterali, per la pra tica impossibilità di compensare con adeguate contropartite il surplus delle espor- [63] Biblotec~ Gino Bianco
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