Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

prendere in che cosa consista la << •politica di Venezia», a cui non v'è sociali, sta che non faccia la riverenza d'obbligo e s11cui sono d'accordo quasi tutti; _ tranne Lussu, se si vuole, al quale andrà riconosciuto, se •non altro, il merito della schiettezza con cui denuncia l'ipocrisia 'degli abbracciamenti di un'unità che non esiste e l'insincerità di un gioco in cui ognuno tenta di imbrogliare g.Ii altri .. Per Nen-ni e pei suoi amici, forse, la •politica di cc alternativa democratica» consiste in uno schieramento che non comprenda i comunisti: ma nè Nenni nè i suoi amici l'hanno dichiarato apertamente, ed anzi il Segre .. tario del PSI è parso, come s'è \.visto, contestarlo alla vigilia del 25 maggio; e nè Nenni nè i suoi amici hanno mai chiarito con quali forze si sarebbe costituita questa alternativa, una volta escluso il Partito Comunista. Per altri socialisti, per i membri dell'apparato, ad esempio, quella formula significa ben altro: « l'alternativa democratica e socia1 lista - si legge in Mondo Operaio, rivista ufficiale del PSI, del maggio 1958 (ma uscito in realtà a fine giugno, e dunque dopo le elezioni) - ha senso solo se è u1 na alternativa di classe: .cioè se è una alternativa che abbia al suo centro il moviniento di classe come entità unitaria, e attorno ad esso raccolga le ahleanze necessarie » (il corsivo è nostro: n.d.r.). Ciò cl1e viene proposto con tali ·parole è niente altro che il frontismo; ed è evidente che coloro cl1e la pensano a questo modo possono anche votare con purità di coscienza le risoluzioni dei Comitati Centrali pre• senti e futuri, che denunciano come superata la politica dei patti di unità d'azione, dal momento che l1anno salvato un'altra e ai Joro occhi ben più concreta unità d'azione: quella del cc movimento di classe come entità unitaria». E' ovvio cl1e l'« alternativa» di Nenni quando è collocata a riposare sul letto di Procuste di questa mitologia unitaria non significa più nulla, è degradata a mera formula elettoralistica ed è comunque condannata a non avere più portata politica. E i11 effetti raccordo al Comitato Centrale del giugno si è fatto sul tema su cui in tutti i congressi socialisti si è fatto sem-pre l'accordo: sull'opposizione al governo . . ·La verità è che la fan1osa « politica di Venezia » non era affatto una politica in sè chiara e precisa; ed era anzi alquanto confusa ed ambigua. Nenni potè dire allora che il PSI non era nè un partito massimalista nè un partito riformista o socialdemocratico, ma si guardò bene dal dire che cosa esso fosse; e nè egli ,nè gli altri l'hanno detto dopo: ill che, forse, è sufficiente a suggerire il sospetto che questa « terza via» del socialismo tra il rivoluzionarismo (per ,lo più parolaio) e il gradualismo ,non esista in effetti. La « politica di Venezia» si è rivelata una formula in cui si potevano versare più contenuti: il Segretario del P·artito pensava, forse, ad una politica audace e spericolata, al superamento di vecchi comples~ tipici del socialismo italiano; altri, invece, continuava ad accarezzare il veçchio ·sogno unitario, da cui il rapporto Krusciov e i fatti di Ungl1eria non li avevano ancora interamente [59] Bibloteca Gino Bianco

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