pubblicava il suo III volume. Ma da questo a dire che prima non si potesse compiere una ricerca seria sulla formazio11e ·del capitale industriale negli anni dal 1861 al 1876, ci corre molto davvero. E che si dovrebbe pensare allora' delle indagini che pt1r si conducono sull'industria e la banca precapitalistica .a Firenze e nelle Fiandre 11el '300, o di quelle sulla rivoluzione dei prezzi 'o dei molti lavori condotti sulla rivoluzione industriale? Sarebbe davvero grave se, per tutti i periodi per i quali non si possiedono statistiche complete e accurate come quelle contemporanee, non si potesse studiare la storia del capi- .talismo in modo più serio di come abbia fatto il Romano. Il quale in realtà è un novizio in quest'ordine di studi, e ne dà prove ancl1e troppo scoperte. Egli mi chiede l'indicazione di qualche fonte cc più larga e sicura » del Plebano. L'imbarazzo in verità sta 11ella scelta: e credo, nelle pagine che precedono, di averlo ampiamente soddisfatto (anche solo con_gli scritti anteriori alla uscita del suo III volume). E naturalmente nelle note di quei lavori troverà rr1olte altre indicazioni, di materiale che io non ho creduto utile citare, ma che per chi faccia, come il Romano, non un saggio, ma una Storia, sarebbe doveroso conoscere. 3. - Il Romano respinge la qualifica di cc marxista » e si professa invece « socialista ». Che non vi fosse in lui vera coerenza di pensiero marxista lo .avevo già messo in luce nella mia rassegna; ma sarebbe ben difficile trovare 11ella Storia del Romano anche solo un cenno di esplicito e consapevole dissenso dal Marx, che nella sua lettera egli discute invece con tanta disinvoltura. E quanto alla professione di cc socialismo », c'è già da cl1icdersi se essa significhi qualcosa, oggi, sul terreno politico, in tanta varietà di socialismi, da quello kruscioviano e titoista a quello di Ollenhauer o del nostro Saragat. Come definizione di una posizione storiografi.ca, socialismo poi non significa letteralmente nulla: nonostante l'adesione del Romano, « con tutto il suo ~, animus ,, ... alle rivendicazioni della classe operaia ». 4. - Tuttavia, il Romano giudica inesatta la mia affermazione ch'egli respinga « nettissimamente » la tesi di Gramsci; e ripete che la sua polemica è diretta invece contro Sereni. A questo punto è cl1iaro che il Romano, per dirla proprio alla buona, « ciurla nel manico». Chiunque può leggere nella sua Storia, vol. I, p. 63: cc Credo che si ponga assolutamente fuori della realtà .storica il Sereni quando vede il punto debole della nuova nazione italiana nel fatto che la rivoluzione politica borghese non sarebbe stata integrata da una " rivoluzione agraria ,, . Le masse contadine non avevano affatto capacità :politi~a e non potevano compiere, per la forza stessa delle cose, alcuna rivoluzione ». Dove è evidente che, attraverso lo schermo del Sereni, la critica è ,diretta appunto contro la tesi di Gramsci sul Risorgimento come rivoluzione .agraria mancata; e se mai restasse qualche du,bbio basterebbe a dissiparlo il [55} Bibloteca Gino Bianco
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