Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

(Nord e Sud n. 22, pp. 17-19) ha creduto di replicare con una lunga lettera riprodotta in questa rivista (n. 24, •pp. 108-114). Per maggiore precisione seguirò l'ordine stesso dei punti fissati dal Romano: e spero che la chiarezza del discorso varrà a compensare il mio contradditore del ritardo con cui esso appare. I. - La mia osservazione che la ricerca archivistica del Romano è limitata al solo centro di Napoli si riferiva essenzialmente ai primi due volumi, che giungono sino all'agosto 1872, quando cioè il movimento internazionalista si è ormai largamente diffuso in tutta Italia, e che tuttavia utilizzano solo materiale dell'ASN, se si eccettua qualche sporadica citazione dall'archivio Ceretti di Mirandola. Ma anche nel III volume, a una novantina di citazioni dell'archivio di Napoli, corredate di precise indicazioni archivistiche, fanno riscontro solo pochissimi rinvii - certo meno di una diecina - a documenti bolognesi pubblicati in appendice. E questi pochi rinvii son dati in forma assolutamente generica, senza indicazione archivistica nè numero esatto della pagina dell'appendice; ciò che non è casuale, perché in realtà quei documenti bolognesi non hanno presso che alcuna funzione nella costruzione del libro, che persino nella narrazione delle vicende del 1873 (al quale anno soprattutto appartenuto i documenti in questione) ne prescinde quasi interamente. Quello che entra attivamente nella indagine del Romano è, anche qui, il solo n1ateriale napoletano: e però la sproporzione nell'uso ,della documentazione archivistica, in un periodo in cui il centro del n1ovimento si è trasferito nell'Emilia-Romagna, è evidente agli occhi di chiunque. · 2. - Rifiutando di ammettere che vi sia contraddizione tra l'esposizione contenuta nel capitolo I del terzo volume su cc Il Capitalismo e lo Stato », e il giudizio positivo che della politica economica della Destra si dà invece ivi, a p. 242, il Ron1ano osserva che per quel giudizio egli rimandava in nota al Plebano, ciò che io ho tralasciato di ricordare: quasi che il semplice rinvio a un autore possa giustificare l'accoglimento acritico delle sue tesi, quando , esse sono in contrasto patente con tutto ciò che si è sostenuto per 95 pagine di fila. Nelle quali pagine si legge a ogni piè sospinto che ad es. alcune affermazioni polemiche di Francesco Ferrara sulla << capitolazione » dello Stato davanti a « un ,gruppo di riccl1i capitalisti », « da11no il quadro esatto della china pericolosa su cui si era messa la politica finanziaria della Destra» (III,. 78); oppure: « L'affare! Ecco il Dio di questa nuova chiesa militante ... ecco l'anima di questi venturieri ingordi e spregiudicati. Lo Stato italiano di questi uomini si serve, questi uomini serve. Li accoglie fra le sue grandi braccia, li nutre, li vezzeggia, mentre ~ilioni di uomini e di donne, nelle officine e nei campi, curvano la schiena nella dolorosa ansia del pane ... » (III, 82); e ancora: « Questo Stato, che non sa essere né conseguentemente liberista ' [5:3] Bibloteca. Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==