strializzazione >>. Il movimento protezionista, spesso legato a equivoci interessi sezionali, non acquistò mai, si può dire, un preminente ruolo intellettt1ale: che rimase invece possesso della scienza e della polemica liberista, nonostante la sua sostanziale inadeguatezza ad affrontare i problemi della nuova era; e non meno insufficiente si rivelò, in tal senso, il pensiero marxista italiano (2° 2 bis). E tuttavia, per quel che concerne la vitalità e la capacità di sviluppo del sistema economico-sociale che è sorto <lalle vicende di cui sopra abbiamo delineato alcuni tratti, gioverà ricordare il giudizio di uno studioso della autorità di Colin Clark, il quale, dopo avere accertato che i saggi di sviluppo del prodotto reale per uomoora durante questo secolo hanno oscillato in Italia tra il 3,5 e il 3,8% (ad eccezione del decennio 1925-35),aggiunge che saggi di sviluppo come questi << sono tra i più elevati che è dato riscontrare nel mondo. Negli Stati Uniti, che vengono ormai assunti come il classico termine di paragone, il saggio di incremento del prodotto reale per uomo-ora si è mantenuto dal 1870 in poi sul livello pressocché costante del 2,2 %-1~el Canadà è stato dell'l,9 %-Il Giappone, nel periodo del suo intenso sviluppo industrialeJ non ha superato il 3,2 %-La Norvegia, la Svezia e la Finlandia presentano un ritmo di sviluppo di appena il 3 ~/4. Nemmeno la Russia sovietica ha mai toccato un tasso di sviluppo simile qualora la sua produt-, tività venga misurata in modo preciso. Molti italiani provano quasi un I sentimento di colpa per lo stato di povertà e di disoccupazione da cui è ancora afflitto il loro paese. Forse potrà essere per loro motivo di conforto il pensare che l'incremento della produttività - che costituisce l'unico rimedio reale per questi malanni - procede oggigiorno in Italia al più veloce ritm.o possibile: ad un ritmo più elevato di quello riscontrabile in altri paesi dove le condizioni naturali e sociali per il progresso economico appaiono, a prima vista, molto più favorevoli che in Italia » (2oa). E in ( 202 bis) GERSCHENKRON, Osservazioni, p. 59. ( 203 ) CoLIN CLARK, Lo sviluppo dell' econom1:a z·taliana (l'incremento del reddito reale per uomo ora dal 1911 a/, 1953), in Moneta e Credito, VII (1954) p. 261 • sgg. Sulla validità di questo criterio fondato sulla misura della produttività cfr. IDEM, The Conditions of Economie Progress, 3a ed., London, 1957, p. 200: << clearly we do more good by measuring this than by measuring real income per head, a figure which is subjected to the additional_ chance factors of changes in the ter1ns of trade, of working hours and of the ratio of dependants to producers ». [49] Bibloteca Gino Bianco
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