111 particol~re, la produzione delle industrie alimentari sarebbe passata da 423 milioni a 473, quella delle tessili da 456 a 451, delle metallurgicl1e da 24 a 35, delle meccaniche da 178 a 234, della lavorazione dei minerali non metallìferi da 35 a 48, delle chimiche da 9 a 17; con un ritmo di i11cremento che meglio appare dai seguenti numeri indici: Alimentari Tessili 1880 100 100 1881 113 109 1882 115 107 1883 108 98 1884 102 100 1885 137 101 1886 138 92 1887 112 99 Lavorazione Metallur- Meccanicht. mtner. non Chimiche giche metalliferi 100 100 10 o 100 104 103 114 111 96 107 126 111 100 111 137 100 87 116 146 111 100 120 137 144 133 127 12 9 189 147 131 137 189 Indice complessivo 100 112 112 112 117 121 117 125 (177) Ma si avverta che con molta probabilità i dati sopra utilizzati tendono a rallentare 11otevolmente lo sviluppo dell'industria italiana in questo periodo. In effetti un incre1nento assai più rapido risulta da altri autorevoli indici recentemente elaborati. Così per es. il Gerschenkron, che pone il periodo di maggiore sviluppo nel 1881-88, ha calcolato per sei delle principali industrie gli indici seguenti (che qui si danno con base ·1881 == 100): ( 177 ) Indici calcolati sui dati in SRNI, pp. 212-15, 218. Si avverta che in questo caso si sono seguiti i dati relativi ai confini dell'epoca, mancando in SRNI una valutazione del prodotto delle singole industrie per il territorio compreso nei confini attuali. Per altro, la mancanza di variazioni territoriali in ques to periodo elimina I ,intervento di fattori atti a turbare in un senso o nell'altro le nostr e serie. Le sei industrie sopra indicate sono quelle che in SRNI sono state riunite a formare l'indice generale dell'industria manifatturiera. [39] ~ibloteca. Gino Bianco
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