Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

« gli affittuari stremati di forze, perdute le scorte, espropriati dei pochi stabili, che servono loro di garanzia per gli affitti, disertati i campi, si verse~ ranno alle città in cerca di che? ... di impieghi. Una catena di spostati, la miseria insomma ... >> (162 ): dove è interessante l'accenno all'abbandono dell'attività agraria da parte di alcuni dei suoi elementi più intraprendenti. In provincia di Milano si rilevava che << i proprietari... prevedendo la riduzione delle loro rendite, non hanno più la spinta d'impiegare i loro capitali nei miglioramenti agrari» (163 ). Anche nella Lomellina « purtroppo si accentua sempre più una forte attrazione della popolazione rurale verso la città. Cominciando dall'arricchito che, fattosi un gruzz.olo nella coltivazione della terra, ingrato l'abbandona per l'afa e l'ozio della · città... » (164 ). A Mantova si temeva che la crisi avrebbe << finito col distogliere la numerosa classe dei fittabili capitalisti dalla utilizzazione dei loro capitali nella ind11stria agricola » (165 ). È notev9le che queste testimonianze siano più frequenti proprio per le regioni più progredite, dove più l'agricoltura aveva assunto forme e andamento d'industria, e dove era dunque più facilmente realizzabile ·il passaggio degli investimenti dall'uno all'altro settore. Ma a frenare l'afflusso del capitale all'agricoltura dovette contribuire anche il rallentamento dell'impulso all'acquisto di terre da parte di elementi cittadini) scoraggiati dalla crisi a praticare questa forma di investimento dei loro risparmi; mentre persino la difft1sione di più m.oderne istituzioni di credito finiva per facilitare l'allontanamento dei capitali daill'agricoltura, perchè, rilevava i1 prefetto di Brescia, « le Casse di risparmio, ]e Banche, se lltili sono per l'industria ed i piccoli risparmi, sono dannose poi per la piccola agricoltura, perché esse assorbono ed attirano tutti i capitali1 che per l'addietro venivano offerti con lieve tasso a pro degli agricoltori» (166 ). Fatti, questi, indubbiamente gravi per le sorti dell'agricol- .tura, privata di una parte dei suoi capitali proprio nel momento in cui più sarebbero stati necessari per attuare la trasformazione delle cultureJ il rinnovamento tecnico, la riduzione dei costi per fronteggiare la con- ( 162 ) Ivi, p. 33. ( 1 ~ 3 ) Ivi, P- 65. ( 164 ) Inchiesta agraria, voi. VI, pp. 6-7. ( 165 ) MINISTERO DI AGRICOLTURA, Variazioni del fitto, cit., p. 67. ( 166 ) Ivi, pp. 52-53. .. . [31], Bibloteca. Gino Bianco

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