Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

Ma appunto il divario tra le antiche posizioni e quelle attuali, l'evoluzione cui si è accennato, inducono a porre la domanda: fino a che punto si tratta di un'autentica maturazione e non di una conversione tattica, sotto la spinta delle necessità della situazione? O) che è lo stesso, fino a che punto questa maturazione è stata completa e profonda, e tale da consumare interamente tutte le asperità, le ingenuità, gli errori, che potevano essere in precedenti programmi di azione? Domande che, ovviamente, non riguardano solo Fanfani ma tutta la D.C .. Si prenda, ad esempio, il problema della politica estera: la tentazione di un ruolo af.ro-asiatico dell'Italia, che parve in passato costituire parte fondamentale della dottrina di politica estera di parecchi ambienti democristiani e dello stesso Fanfani, è ancora valida? E si incorre ancora nell'errore, in cui taluni incorsero, ad esempio in occasione della crisi di Suez, di considerare la politica di solidarietà europea come alternativa a quella mediterranea; o peggio ancora di ritenere, come pure s'è fatto, la politica occidentalistica subordinata a concessioni che si sarebbero dovute fare all'Italia? E v'è ancora cedevolezza alle lusinghe di missioni africane: di << parole » italiane da portare ai popoli ancora non civilizzati? Sono, queste, domande ancor più importanti oggi di ieri, perchè oggi appunto, 1ìel deterioramento della situazione europea, più forte può essere la tentazio!le pseudo-in11ovatrice. Ora, la integrazione profonda dell'Italia nell'Occidente non è soltanto un programma di politica estera, è un dogma di politica di regime, e di regime democratico, in Italia; e solo traducendolo scrupolosamente in,pratica si riuscirà ad evitare il destino della Spagna. E di più, la convinzione dell'opportunità e dell'eccellenza della politica europeistica ed atlantica è, in questo paese come altrove, lo spartiacque di democrazia e antidemocrazia, poichè qui la scelta, prima ancora che da sillogismi, è dettata da segrete tentazioni antidemocratiche o da riflessi spontanei ed incontenibili di libertà. Comunque, che le posizioni ideologiche e le disposizioni morali e gli interessi materiali suggeriscano al nostro paese di anteporre l'integrazione nell'Europa e con l'Occidente ad ogni altra considerazione, è cosa troppe volte provata; ed è cosa di cui anche parecchi ambienti democristiani sono persuasi. Ma è essa penetrata dovunque, nella stessa Segreteria, ad esempio, o presso quegli esponenti della sinistra di <<Base»che ancora ieri parevano tutti presi dal << Sacro Mediterraneo», tutti commossi alle mitologie missionarie e civilizzatrici o tutti sedotti da chissà [20] Bibloteca Gino Bianco

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