sinistrismo » per correre in suo aiuto o almeno per stringerglisi int orno, scoprendo che la differenza delle posizioni consisteva or mai in sfumature. La posizione di Fanfani era però assai debole dal punto di vista politico: egli poteva, infatti, muovere quanti attacchi voleva contro il governo. ma tali attacchi andavano a vuoto quando non si offriva alcuna alternativa concreta al governo quadripartito. Non esisteva in Parlamento nessun'altra maggioranza possibile, a meno che non si volessero fare r ischiose operazioni a destra o a sinistra; e lo stesso Segni, che pure s'era pie gato a malincuore ad avere i liberali nel governo, s'era poi dovuto ricredere . D'altro canto un ·governo monocolore a metà legislatura o era troppo pr ematuro o era una i trappola per in1pegnare personalmente il Segretario del partito e bruciarlo in un esperimento fallimentare prima delle elezioni. Pe r questa mancanza ~diuna formula di governo di ricambio, dietro gli attacc hi o dietro le resi-- stenze di Fanfani alla politica del quadripartito, quell i degli iniziativisti che erano più duttili o che non erano personalmente impegnati in posi-- zioni di partito, si vedevano costretti a separare le loro responsabilità o ad· dirittura a fare da mediatori tra il partito e i notabili, in debolendo, perciò, ulteriormente la posizione del Segretario del partito. Ma di una tale debolezza, appl1nto, i notabili non avrebbero mai potuto pre valersi, poichè essi a loro volta ne aveva110una assai più grave: cioè di non rappresentare alcun~ seria alternativa di << governo>>del partito. In effetti i notabili (fatta eccezione per Andreotti), pur godendo di solide posiz ioni personali dal punto di vista elettorale, non avevano che scarsissima forza nel partito, saldamente controllato dagli iniziativisti e dall'apparato fanfaniano: perchè se essi potevano vincere questa o quella battaglia (el ezione di Gronchi, ad esempio) non potevano certamente vincere la guerra. Scelba aveva una volta giocato il Parlamento contro il partito ed era riu scito ad evitare la crisi del suo governo: ma la fonte del potere restav a il partito, e chi controllava il partito avrebbe a lungo andare controllato anche la situazione l in Parlamento. ~e ,stes~e vitt~r~e dei n~tabili non avre bbero portato loro dlcun frutto, po1che gli uom1n1 che essi avevano esalt ato per contrastare J I Fanfani si sarebbero fatalmente accordati con colui che aveva il potere nel ·\ì)artito, e che solo perciò poteva garantire la concret a possibilità di una svolta e l'effettiva traduzione in pratica di un certo progr amma politico. Il fatto è che a poco a poco lo stesso Fanfani era venu to prendendo coscienza delle ragioni effettive del contrasto e della s ua debolezza: e a [14] Bibloteca Gino Bianco . '
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