più dibattute a rischio di far esplodere il governo. Appunto ·per questo contrasto profondo, imposto dalla dinamica delle differenti posizioni, pri-. ma a11corache dalla volontà degli uomini, Scelba ha potuto per un certo tempo far figura di campione dell'alleanza tra cattolici e laici, e Fanfani, di cui tutti ricordavano il passato dossettiano, di avversario irreducibile di qt1ell'alleanza e di campione dell'integralismo; mentre col passar del tempo il primo sarebbe diventato un uomo di destra e il secondo sarebbe stato forzato ad assumere posizioni di a11tonomia proprio nei confronti dei più . retrivi ambienti integralisti. Ma comunque ciò sia, a mano a mano che il contrasto si allargava e più aspro si faceva il dibattito, a-mano a mano che -si accentuava il dualismo tra partito e governo, la situazione all'interno del partito diventava più difficile. Alcuni leaders della stessa corrente di <<Iniziativa Democratica», impegnati com'erano nel governo, cominciavano a ritenere l'attacco fanfaniano troppo vivace e soprattutto fuori·tempo. E quando la segreteria del partito parve aprire il fuoco anche sulla politica estera del governo in occasione delle vicende di Suez, l1e riserve sul loro Segretario da parte degli iniziativisti divennero ancora maggiori: ai Colombo e ai Moro si aggiungevano i Gui e g]i Zaccagnini. Ma la stessa logica politica, che portava Fanfani ad avversare il governo in nome delle esigenze di partito e che in conseguenza spostava molti suoi seguaci su posizioni più vicine ai gover11ativi (specialmente nel periodo i11 cui Presidente del Consiglio fu Segni), conduceva intorno a Fanfani non solo alcuni della vecchia sinistra dossettiana, restati nel partito come « liberi tiratori>> (si pensi a La Pira), ma anche, certo più lentamente e con maggiore prudenza, la nuova sinistra di <<Base>>Q. uesta, che quanto a rigore politico ne aveva quanto ne avevano i dossettiani, e cioè pochissimo, che · mostrava scarsa considerazione della Socialdemocrazia ed era invece in.. cline a cedere alla suggestione del P.S,.I. in nome della mitologia delle masse, che avversava aspramente i liberali nei quali vedeva una remora ad un'audace politica <<sociale>>c,he in politica estera era incerta e tentata, e che finaimente nelle sue file contava quasi esclusivamenteuomini ·di partito, e quindi impazienti del fatto che le fortissime ondate di energia trasmtsse dai militanti e dall'organizzazione diventassero debolissime appena toccavano il governo; questa sinistra di <<Base», dunque, doveva naturalmente prima o poi smettere di credere a Fanfani « traditore del [13J . Bibloteca Gino Bianco
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