Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

modesto risparmio. E sono assai minori di un tem,po, le rimesse degli emigranti; nè l1anno ancora cominciato a rendere ciclicamente gli infiniti lotti tra cui la grande proprietà è stata divisa. La mano d'o·pera, con alte e cresciute aspirazioni, dipend.e ora dai finanziamenti degli enti pubblici, con maggior larghezza, ma con minore sicurezza di quanto un tempo non dipendesse dai raccolti; l'artigia•nato è stato battuto in breccia d·al.Ie importazioni di .prodotti in serie, l'industria - fuori che in po·chi casi - è tuttora un'aspirazione. In breve, si è nella fase del « cambio di marcia »·, quando ha luogo una battuta d'arresto fra la vecchia andatura e la nuova. Ma questa pausa si prolunga. Essa era prevedibile, chè ·prima della fine del ciclo dodecennale la Cassa non potrà avere impresso in pieno il ritmo diverso, per intensità e direzione, in vista del quale è stata istituita; ma ancora non si è provveduto a porre rimedio allo sfaldamento della vecchia struttura, alla quale altre non se ne vanno sostituendo, capaci, stabili ed efficienti. È dunque il periodo più delicato, questo, perchè ad una distruzione no11 ha fatto ancora riscontro la ricostruzione, perchè ìascia scontenti quelli che erano nel giro dell'economia prebellica, e tuttora non soddisfatti quelli che si attendevano grandi cose dalla metamorfosi. Il proletariato manuale vive ancor oggi precariamente, anche se meglio di ieri: quello intellettuale, che non ha potuto scavarsi una nicchia neLle ammi,nistrazioni paragovernative, tenta l'avventura a nord, ovvero alimenta il fiume degli scontenti, tor,pido e privo di forze un temp·o ed ora percOTs·oda correnti e sussulti. Se, poi, dovessimo chiederci quali sono le cause di questa situazione complessa, che si manifesta in molti altri fenomeni, tutti ugualmente degni di esame e di meditazione, n·on esiteremo ad attribuire la responsabilità di quanto è avvenuto ed avviene alla attuazione della Riforma agraria in senso politico, anzichè tecnico economico. Per motivi politici si sono accelerati i tempi della trasformazione, consegnando la terra agli assegnatari prima che fosse pronta ad accogliere il loro sforzo individuale, e senza che que~to sforzo fosse adeguatamente sorretto al centro; si è allargato l'esperimento a territori più ampi di quelli su cui fosse possibile influire proficuamente; si sono distribuiti lotti scarsamente produttivi; si sono iniziate opere troppo vaste e lunghe senza la certezza di p·oter contare sui mezzi per condurle a termine; si sono fatte grandi promesse, cl1e solo in parte hanno ·potuto essere mantenute; si sono create due classi di privilegiati (rispettivamente gli assegnatari e i dipendenti), scegliendoli, se non sempre, spesso, in base a criteri di appartenenza a parti ti od a correnti. [122] BiblotecaGino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==