È quindi tempo di infrangere il mito d,ella piccola e piccolissima proprietà contadina e di convincersi che le forme troppo intensive di coltivazione, anche se aument-ano il reddito per ettaro, risultano alla lunga sconvenienti, in quanto sproporzior1ate alle forze di lavoro impiegate. L'obbiettivo di aumentare il reddito colonico per unità lavorativa è conseguibile solo attraverso un notevole ampliamento della rete poderale (è stato calcolato che la dimensione media ottima per una unità poderale si aggira sui 45 ettari), che comporta la restituzione al pascolo e al ,bosco dei terTeni che no•n sono suscettivi di scasso, di dissodamento e di trasformazione agraria. Solo in questo modo sarà possibile, .per gli addetti all'agricoltura, raggiungere una quota •di reddito com,parabile co11 quella attualmente percettibile dagli occu·pati nei settori extra-agricoli. Infine, acca·nto a questa fondamentale revisione di orientamento della politica montana e forestale governativa, è opportuno pros·pettare l'esigenza di un più intenso coordinamento con le altre forme di intervento dello Stato, attraverso un collegamento con le attività analoghe dei diversi Ministeri e l'inserimento delle provvidenze disposte nell'ambito dei ·programmi più ge_nerali di sviluppo economico (ad es., mediante un controllo tecnico del Comitato per l'attuazione dello scl1ema Vanoni). Tutto ciò allo scopo .di eliminare inutili doppioni come dannose interferenze fra iniziative non concordate, benchè ·promananti dalla stessa fonte; e allo scopo di por termine alla perniciosa dispersione degli interventi in varie direzioni, spesso contrastanti e contraddittorie. FABIO FABBRI Aspetti meno noti della riforma agraria Non v'è pubblicazione sugli aspetti economici e sociali della Questione Meridionale in cui non ve11ga giustamente posto l'accento su uno dei fattori che sono alla base della penosa situazione delle campagne del Mezzogiorno. Salvo che in rari casi, queste sono spopolate; i contadini si recano al lavoro ·percorrendo lunghe distanze, con grave pregiudizio del loro rendimento, perchè non vivendo essi sul fondo si rende impossibile una coltura intensiva nè può ottenersi dalla terra tutto quello che essa •può rendere quando vengono praticate le attività accessorie. Cl1e questo avvenga perchè le condizioni miserevoli dell'agricoltura e della stessa vita sociale delle campagne meridionali non consentono altra soluzione, o perchè tali condizioni dipendono proprio dell'urbanesimo contadino - se il bisticcio è [116] · Bibloteca Gino Bianco
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