nella sua relazione alla Camera dei Deputati: « .•. Nella montagna si conservan10 ancora le migliori virtù delle ge11ti italiche. Facciamo si che il sacrificio - (finanziario) - del popolo italiano valga ad arrestare e poi a spingere ancora sui 1nonti questa stupen·da e ge11erosa gente ». Ora, una legge che assuma tale atteggiamento di fro•nte al fenomeno più grave della economia montana, quello dello spopolamento, e si proponga non già un benefico decon·gestionamento della manodopera ·agricola, ma un infrenamento dell'esodo rurale, non può certamente gettare le premesse per risolvere in modo soddisfacente i problemi delle popolazioni montane. Mentre si rischia di suddividere il massiccio intervento dello Stato in piccoli aiuti all'edilizia rurale, sono trascurate le misure indispensa:bili per far fronte ai rivolgimenti economici connessi all'esodo. E intanto, l'alleviamento della pressio1 ne demografica, se determina un aumento del reddito per unità di lavoro, postula anche un adeguamento delle colture, e dei tipi tradizionali di attività agricole, al fme di evitare una involuzione dei sistemi produttivi verso forme troppo estensive, e di consentire, attraverso una maggiore disponibilità di c~pitali e una congrua riserva di risparmio, gli investimenti capaci di rendere stabile e ·duraturo l'accrescimento del reddito. Si impongono quindi ,provvedimenti atti a favorire l'accorpamento delle particelle di terreno; e si richiedono agevolazioni per la formazione di cooperative per la meccanizzazione dell'agricoltura e di consorzi per la riduzione delle spese di irrigazione; ·mentre quanto mai opportune risulterebbero le prqvvidenze dirette a incoraggiar le coltivazioni specializzate, l'allevamento di bestiame selezionato, la costituzione in loco di aziende per la trasformazione dei prodotti del suolo. E inoltre, poichè l'esodo rurale si è riversato in massima parte sulle attività terziarie, trasferendo in questo settore lo, squilibrio ·proprio della agricoltura, è necessario affiancare ai corsi di preparazione agricola (cl1e peraltro, attraverso l'INIP A, sono monopolio di due associazioni di parte, strettamente collegate, la « Coldiretti » e la Federazione dei Consorzi Agrari) dei corsi di qualificazione professionale, da effettuarsi nelle località montane, che aiutino le forze di lavoro giovanili a tro;vare una conveniente sistemazione nell'industria. Eppure, per quanto riguarda il fenomeno dell'abbandono dei poderi di montagna, i suggerime11ti della Commissione Economica per l'Assemblea Costituente erano chiari e precisi: cc ••• È evidente - fu detto allora - che per giudicare dello spopolamento montano bisogna spogliarsi di molte idee retoriche, autarchicl1e o militaresche... poco importa che la popolazione si riduca in molte delle zone montane; è un bene, anzi, se questo fatto. consente di trovare un migliore equilibri~, se riduce la ristrettezza di vita di molte imprese montanare, se consente un migliore rapporto tra le diverse destinazioni dei terreni e le diverse attività delle popolazioni ... ». [115] Bibloteca Gino Bianco
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