Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

siero degli altri: talvolta, è possibile, facendo torto a quella che dovrebbe essere l'obiettività imparziale del cronista; talvolta limitando le citazioni degli articoli alle parti cl1e più si addicevano all' econ·omia del nostro discorso. Ma sono inconvenienti inevitabili in una ricerca di questo tipo. Il risultato pi~ importante dovrebbe essere la constatazione che, nella difformità dei punti di vista e nella varietà dei livelli d'interpretazione,. l'opera di Pasternak trova la migliore conferma della sua validità più· vera, del suo carattere di << libro nuovo», forte delle proprie virtù e no11 delle circostanze, fortunose e fortunate, che hanno presieduto alla sua pubblicazione. Anche senza tanto rumore di cronaca, Il dottor Zivag0, sarebbe stato, evidentemente, il libro che è, avrebbe trovato, forse in più. tempo, ma con altrettanta sicurezza, un vasto pubblico di lettori, e suscitato la stessa varietà di giudizi. << Solo nei libri mediocri - leggiamo in Pasternak - gli uomini sono divisi in due campi e non vengono a contatto. Ma nella realtà tutto è cosl intrecciato»: .solo i libri mediocri - aggiungiamo - e Zivago non è di questi - vengono ·giudicati in modo univoco, letti sempre al medesimo livello, per essere poi collocati in un dignitoso scaffale. Altri libri si sottraggono, per un loro provvidenziale destino, a questa norma: esigono- - una rilettura, sanno rivelare ogni giorno una pagina diversa, smentire la sicurezza di chi presume di averli immediatamente capiti e interpretati; la loro grande e complessa ambiguità sembra star lì apposta a provocare· la babel~ dei discordanti giudizi. Specialmente in un mondo sempre· meno abituato a leggerli. GIOVANNI GIUDICI [108] · Bibloteca Gino Bianco

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