ideologica («Il rifiuto del comumsmo è netto ... Il Cristianesimo è nel romanzo esplicito», ma «insistere nell'analisi di questi concetti potrebbe dare un'immagine astratta e polemica del romanzo ... » e tende invece a mettere in luce quella che, secondo lui, ne sarebbe la «moralità » : « Il .dramma di un uomo che cerca fino alla morte di conservarsi persona, e che in una società crollante e poi assurda affida la propria sopravvivenza spirituale alla poesia e all'amore». Francamente, non basta. Infine, La Settimana del Clero: è un bollettino di appena otto pagine che viene pubblicato a Roma e inviato alla maggior parte dei sacerdoti italiani. Nel numero del 16 marzo 1958, accanto ad articoli riguardanti il « rinnovamento liturgico», l'età più adatta per ammettere i bambini alla Prima Comunione, il caso del Vescovo di Prato, la festa dell'Annunciazione e i « falsi dell'Espresso», è apparso anche un articolo su Zivago: l'autore è Fernando Silvestrini e lo stesso titolo (« Speranze cristiane in un recente romanzo russo») ne anticipa praticamente il contenuto. Non si fa, invero, della critica letteraria (« È impossibile seguire... tutta la vicenda del romanzo e d'altronde, per noi, è anche inutile»), ma ~i punta il dito sugli innegabili aspetti «messianici» dell'arte di Pasternak: «C'è dunque un'alba di fede in questo romanzo, per molti aspetti sbalorditivo e contenente sen1i di insospettabili speranze? » Il religioso che ha scritto quelle note è wopenso a rispondere di sì: « In alto - egli dta da Pasternak - si preparano grandi cambiamenti ... ». Meno cauto dello scrittore della Civiltà Cattolica, propone un credito forse eccessivo .alle « profetiche aspirazioni del Dottor Zivago, scorge in esse una « consonanza con la certezza che anima noi, credenti nel Messaggio di Maria 'Santissima ai pastorelli di Fatima. Non è forse vicino il 1960 con il suo •carico di promesse e speranze sovrumane per la ' conversione della ·Russia'?». È una conclusione che non sta a noi discutere. :8. -Di un'altra conclusione saremmo, tuttavia, come estensori di questa rassegna, in debito verso il lettore ed anche verso tutti gli autori degli interventi: ossia di una valutazione sia pure complessiva, ma nostra, intorno al romanzo intitolato Il dottor Zivago. Ci sarebbe evidentemente da scrivere altrettanto e preferiamo rinviarla eventualmente ad altra sede. Del resto crediamo di aver già delineato i tratti essenziali della nostra valutazione nel modo in cui abbiamo presentato o interpretato il pen- [107] Bibliotecaginobianco
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