Zivago ' prima ' delÌa dissoluzione novecentesca del romanzo è un non senso »), nel suo limitare la preminenza del protagonista rispetto ad altri personaggi (ma eccede fino al punto di farne « un eroe della negazione», un étranger senza originalità e senza vigore), nella conclusione sociologica di un saggio indubbiamente vivo e intelligente. << Che nell'Unione Sovietica d'oggi - conclude Calvino - un grande poeta elabori una simile visione dei rapporti tra l'uomo e il mondo - la prima che in tanti anni sia maturata per sviluppo autonomo, non conformemente all'ideologia ufficiale - ha un significato storico-politico profondo, conferma che l'uomo semplice ha avuto troppo poco il senso di possedere la storia nelle sue mani, di fare lui il socialismo, d'esprimere in esso la propria libertà, la propria responsabilità, la propria creatività, la propria violenza, il proprio interesse, il proprio disinteresse... Forse l'importanza di Pasternak è nell'avvertirci di questo... ». Circa l'interpretazione del personaggio Zivago, non è d'accordo con Calvino l'altro scrittore ex-comunista (o solo comunista dissidente), Mario Socrate che (cfr. Città. Aperta, n. 6) parla appunto delle « Ragioni di Zivago >>.Tali ragioni, secondo Socrate, << non sono completamente quelle di un eroe negativo: la sua esperienza non rappresenta - anche nell'atteggiamento in contrasto con quello c.he è un passo decisivo della storia e come tale riconosciuto - un'esperienza estranea, inutile al movimento in avanti· della società, al suo mutamento, al socialismo... Così malgrado i dissensi, le parole amare del romanzo, noi vi sentiamo circolare un'aria che non è estranea al socialismo, a questa spinta in avanti, alla fiducia nell'avvenire. Il romanzo) se gli si vuol imprestar~ il valore di una testimonianza politica, non pone alternative al socialismo» : si vedrà come questa interpretazione concordi in parte con quella, più ricca, di Franco Fortini. Ma resta da vedere fino a che punto il socialismo concordi con le strutture politiche dell'U.R.S.S. 7. - Si è molto parlato del «cristianesimo>> di Pasternak ed è giusto vedere in che modo sia stato valutato dalla stampa a indirizzo dichiaratamente cattolico. Al centro di questo settore, non solo per l'autorità della rivista ma anche per l'accurata informazione di chi l'ha scritto, va collocato l'articolo del padre Floridi ( « Un messaggio di resurrezione dalla Russia so-- [104] Bibloteca Gino Bianco
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