Nord e Sud - anno V - n. 45 - agosto 1958

racconti di Babel, o i romanzi di Gorki, e direttamente si rifà a loro, superando di un balzo la mediocrità e la tematica di molti altri >>; di Pietro Zveretemich, traduttore per Feltrinelli del testo russo di Pasternak·, si _avverte (cfr. Realtà Sovietica, gennaio 1958) ·una certa quale preoccupazione di non scontentare nessuno, di definire da un lato i limiti ideologici di Zivago (non di Pasternak: ma per molti è lo stesso) nel quadro della « intellettualità d'origine borghese ... che aveva parteggiato per la rivoluzione, ma non per essa combattuto, ecc.» e di dire dall'altro che un libro come questo può << testimoniare la possibilità della società sovietica di riguardarsi anche sotto il prisma di una vicenda pur estranea al suo corso... ». Assai più polemico e centrato in chia~e politica è l'articolo apparso in Corrispondenza socialista (1 dicembre 1957)- l'organo del << gruppo Reale » - e firmato da Cesare Vivaldi. Vivaldi tende a mettere in luce . - una volta sfatata la leggenda del romanzo come requisitoria anticomunista - quello che sarebbe a suo avviso un suo aspetto politico << ben 1)iÙsottile>>, << probabilmente più spietato e definitivo che un esplicito atto di accusa», in quanto << documenta la assoluta impossibilità per un artista, per un uomo di cultura serio (anche rivoluzionario, anche comunista, anche partecipante alla lotta armata per l'instaurazione del potere sovietico) e, diremmo, per un uomo semplicemente ' onesto' -di rassegnarsi al fatto ... che la rivoluzione ... sia 'tradita' dagli arrivisti, dagli opportunisti dell'ul• tima ora, dai burocrati ... >>.Nella stessa pagina di Corrispondenza socialista - il giornale ha tenuto in conto particolare le esigenze della polemica immediata - sono stati pubblicati anche alcuni brani dell'ultima parte del romanzo, con un titolo significativ.o, tratto dal testo: << Quando scoppiò la guerra fu un gran sollievo per tutti ». 6. - Una più ampia e approfondita cronaca meriterebbero gli interventi di tre scrittori italiani, militanti a sinistra: Franco Fortini, Italo Calvino e Mario Socrate. Fortini («Rileggendo Pasternak »: cfr. Comunità, marzo 1958) è sostanzialmente d'accordo con Piovene e Cassola nell'intuire in Zivago il segno di una sconcertante novità. Egli ci richiama implicitamente u11 giudizio di Piovene quando (a proposito· del rapporto Pasternak-rivolu- [101] Bibloteca Gino Bianco

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