.. Quanto al « Popolo di Roma », la relazione del curatore fallimentare che si trova allegata _agli atti processuali, indica l'industriale Aletti come il maggiore finanziatore del giornale fin dal 1950, con un contributo men-· sile di circa 6 1nilioni. Intento principale dell'Aletti - riferisce il curatore - era stato quello di creare u·n giornale della destra economica; suo scopo immediato - risultante da una testimonianza resa durante il 1 processo dal dott. Stolfi, direttore del quotidiano - quello di interessare l'on. Covelli, affinchè gli venisse ceduta l'azienda di stato cc Cornelia ». Nell'agosto del 1954, però, il passivo del cc Popolo di Roma» era salito a cifre consid·erevoli; e la tipografia si rifiutava di continuare a stampare il giornale, che cessava così una prima volta le pubblicazioni. Fu allora che il PNM ne assunse anche formalmente la gestione: l'on. Covelli .si impegnò a versare 8 milioni di contributo mensile, mentre l'apporto di Aletti scendeva a 4 milioni. lVIa c'era un ostacolo da su1perare; in base ad lllI1 accordo di categoria, nessuna .tipografia poteva l1avorare per un ,giornale che avesse cessato le pubblicazioni per insolvenza verso altra tipografia. L'ostacolo però fu. aggirato prontamente; e dal dibattito processuale apprendiamo come fosse l'UESISA, azien·da di stato, presieduta a quel tempo dal democristiano on. Rapelli, a stampare, co11travvenendo all'accordo ·sindacale, il quotidiano monarchico; fino ad accumulare un credito di oltre 40 milioni. Naturalmente, a questo p,unto, la storia diventa meno .chiara; ~ circa la spiegazione della condotta di Rapelli, le testimonianze sono quanto mai incerte e seguite quasi sempre da smentite da parte dell'on. Covelli e delle personalità democristiane via via nominate. Ciò .anche perchè la vicenda giudiziaria del « Po·polo di Roma », almeno per quanto riguarda i debiti assunti dal PNM, si concluse con un compromes- :so finale, attraverso il pagamento di 9 milioni circa. Tuttavia i dubbi sorti nel corso ,del procedimento fallimentare, circa l'azione svolta da una parte della DC nel finanziamento del quotidiano monarchico, sembrano trovare ulteriore conferma durante il processo tra Covelli e l' cc Idea ». Dopo la ·dichiarazione - che non ci risulta smentita - dell'imputato A. Maggi, secondo cui in un luogo della relazione fallimentare è precisato che il _grosso passivo del cc Popolo di Roma » sareb,be stato coperto da una personalità democristiana, nel corso della testimonianza resa al processo di Na·poli, l'on. Ettore Viola racco11ta come lo stesso Covelli ebbe a riferirgli che uno dei ·principali finanziatori del partito era u11 democristiano, e precisamente l'on. Paolo Bonomi, ·presidente della Federazione Nazionale Coltivatori Diretti, per i cc servigi » resi dal PNl\1 alla suddetta organizzazione. L'on. Viola aggiunge perfino cl1e i parlamentari del PNM erano [90] Bibloteca Gino Bianco
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