Nord e Sud - anno V - n. 44 - luglio 1958

rino « l'Idea ») in seguito ad alcuni articoli sul patrimonio personale dell'on. Covelli, ritenuti dal deputato monarchico apertamente diffamatori. La vicenda, conclusasi con la remissione delle querele, ha fatto luce, tra ·l'altro, sulla situazione tutta particolare in cui la stampa di destra in genere, quella monarchica in special modo, nasce, si sviluppa e, nel gran numero d~ casi, dopo un certo periodo, clamorosamente fallisce. Nel corso, infatti, del lungo dibattito il punto cl1e ha dato luogo alle testimonianze più interessanti è stato quello relativo al finanziamento del quotidiano « Il Popolo di Roma », dal '50 alla fine del '54 fedele portavoce della corrente di Covelli, e del « Corriere della Nazione » che dal '55 lo sostituisce, quale organo ufficiale del Partito Nazionale Monarchico. Sia l'uno che l'altro costituiscono un fenomeno caratteristico nel panorama della nostra stampa nazio11ale, sicchè bastano ·pochi tratti ad indicarne limiti e portata. Un dato comune ad entrambi è rappresentato dall'assoluta mancanza di mordente e di connessione co11 i moderni criteri d'impostazione di giornali siffatti; di qui la deficienza di strumenti atti ad osservare e giudicare tutto ciò che sia al di fuori di un certo mondo, e soprattutto il linguaggio vuoto e retorico. Per quanto riguarda, poi, il « Corriere della Nazione », il solo dei due ancora in vita, il giudizio è particolarmente negativo. Questo giornale, sorto appena tre anni fa in seguito a complicate vicende, non assolve in nulla al compito di un organo di stampa, sia pure di parte; i s,uoi edito-- riali, invece di esprimere le posizioni del partito 11elle varie questioni politiche, sono assai spesso disinvolte messe a pu11to di avvenimenti storici più o meno remoti. Invece della politica da attuare, si rievoca nostalgica,mente un certo passato. Delle rimanenti parti del giornale, c'è assai poco da dire. Le notizie dall'estero sono la fedele trascrizione dei comunicati d'agenzia; la cronaca e l'attualità sono di una Povertà i1npressionante. Collocate, per di più, accanto a rubriche di commento od informazione politica, senza discer- \ • nimento alcuno, rivelano l'inesistenza di un'organizzazione tecnica efficiente. Nella pagina culturale, accanto a novelle e racconti di terza mano, campeggiano titoli come cc Umberto e l\!Iargherita, sposi 90 anni fa », e così via. La diffusione è scarsissima persino in relazione al nu•mero degli iscritti al partito, e non supera le 15 mila copie; il passivo (circa 180 milioni) è relativamente basso, ma si s1piega tenendo conto dell'organico ridottissimo e scarsamente qualificato. La nota, tuttavia, che maggiormente caratterizza la stampa di cui il « Corriere della Nazione » può co11sider~rsi un esempio rappresentativo, risiede senza dubbio nelle strane vicende finanziarie. Ed è quésto, appunto, che ha costituito l'interesse precipuo del processo di Napoli. [89] .Bibloteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==